Attualità - 20 dicembre 2024, 07:05

Dogliani celebra i 50 anni del Presepe Vivente: un evento che unisce tradizione e comunità

Il 23 e 24 dicembre, 350 figuranti riportano in vita il fascino della Natività nel borgo medievale

Il Presepe Vivente di Dogliani raggiunge un traguardo storico: i suoi 50 anni. Nato nel 1974, l'evento è considerato uno dei più longevi d’Italia e un simbolo di tradizione che continua ad attrarre visitatori da tutto il Nord Italia e oltre.

“Quest’anno festeggiamo un anniversario importante,” racconta Andrea Garelli, presidente della Proloco Castello di Dogliani. “Il presepe è una manifestazione autonoma che si è sempre basata sulle proprie forze, con un ricambio continuo di volontari e una volontà costante di mantenerla viva negli anni”.

Con i suoi 350 figuranti, animali da cortile e la suggestiva ambientazione del borgo medievale, il presepe prende vita nelle sere del 23 e 24 dicembre, a partire dalle ore 20.30. Gli organizzatori lavorano instancabilmente da settimane per coordinare ogni dettaglio. “Abbiamo iniziato a novembre con incontri occasionali, ma negli ultimi 15 giorni siamo impegnati quotidianamente per garantire il successo dell’evento”, spiega Garelli.

La Natività sarà rappresentata da Roberto Valletti, 39 anni, enologo e produttore di vino, nei panni di San Giuseppe, e da Neringa Zigaite, 37 anni, commessa, come Madonna. A completare la scena il piccolo Ludovico Valletti, 15 mesi, nei panni di Gesù Bambino.

Uno degli elementi distintivi del Presepe Vivente di Dogliani è il coinvolgimento delle generazioni. “Per me è una tradizione di famiglia - racconta Garelli -. “Mio nonno si occupava del bestiame, ruolo che ho ereditato. Seguo gli asini, le pecore, gli animali da cortile e qualche bovino. Sono parte integrante della sacra rappresentazione”.

L’evento è molto sentito non solo dai doglianesi, ma anche dal pubblico. “Abbiamo visitatori dalla Lombardia, dalla Liguria e persino dall’estero, attratti dall’atmosfera unica che si respira durante le feste di Natale” , aggiunge Garelli.

Il segreto del successo? “La capacità di autogestirsi,” sottolinea il presidente della Proloco. “Non dipendere da enti esterni ci ha permesso di mantenere viva questa tradizione e farla crescere in modo autentico”.

Daniele Vaira

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