Attualità - 18 dicembre 2024, 09:56

Cuneo, Miac verso la razionalizzazione: un advisor suggerirà al Comune se riassettare la società o liquidarla

Ieri (17 dicembre) in Consiglio comunale l'approvazione della delibera che conferma le società partecipate tranne Fingranda e Miac. Continua il pressing delle minoranze sulla dismissione diretta

Cuneo, Miac verso la razionalizzazione: un advisor suggerirà al Comune se riassettare la società o liquidarla

Ora è ufficiale: il Comune di Cuneo propone, per il Miac Spa, un percorso di razionalizzazione, unica società partecipata dell’ente – assieme alla Fingranda, in liquidazione ormai dal 2018 – a non essere direttamente riconfermata dall’analisi presentata per il prossimo anno.

Dopo un’accesa discussione in commissione, la scorsa settimana, ieri (martedì 17 dicembre) la questione è arrivata sui banchi del Consiglio comunale grazie all’intervento della sindaca Patrizia Manassero, che ha sottolineato la decisione della giunta e ricordato come il destino del Miac sia adesso in mano a un advisor incaricato di suggerire al Comune l’azione da intraprendere: il riassetto societario o la liquidazione della società stessa. Che, a fronte di un non ben specificato progetto regionale riguardante i poli Agrifood sul territorio, però, appare comunque la meno probabile.

“Affondare la barca è l’unica opzione”
Chi invece la propone – con più o meno convincimento – da qualche tempo sono alcune forze di minoranza, le stesse che hanno commentato la delibera presentata dalla sindaca.

Sono contento che l’assessore regionale Bongioanni abbia proposto un incontro e abbia delle idee in merito al futuro del Miac – ha detto Beppe Lauria (Indipendenza!) -. Auspico ovviamente una soluzione della problematica, che però fatico a intravedere dopo tutti questi anni di fuffa. I soldi per realizzarla, questa soluzione, li metta lui però: noi ne abbiamo già messi abbastanza”.

Per provare a risollevare le sorti economiche del Miac abbiamo venduto tutto il vendibile e pagato chi si è avvicendato negli anni nel consiglio d’amministrazione, senza che nessuno di loro abbia mai davvero detto o fatto nulla – ha continuato Lauria -. Con i soldi che ci abbiamo messo, mal contando qualche decina di milione di euro, in altre parti del mondo avrebbero costruito una città, viabilità annessa”.

Per addivenire a una vendita, ultimissima spiaggia, sono stati contattati alcuni imprenditori di settore, che ho sentito personalmente e ho trovato tutti concordi nel sostenere che le condizioni proposte siano assurde – ha aggiunto Franco Civallero (FI) -. L’unica opzione è affondare subito la barca, con coraggio e decisione”.

Rifiutato l’emendamento degli Indipendenti
Gli Indipendenti hanno fatto un passo ulteriore, proponendo un emendamento alla delibera per trasformare la razionalizzazione in dismissione diretta (emendamento poi rigettato dalla maggioranza del Consiglio comunale, senza troppe sorprese).

Non crediamo ci siano più margini per salvare la situazione e non vediamo come plausibile la scelta di demandare la questione a un advisor: la responsabilità, in merito al destino delle società partecipate dovrebbe ricadere sul Comune e, quindi, sulla sindaca” ha detto Giancarlo Boselli.

Il capogruppo si è poi concentrato nella critica generale al governo delle partecipate realizzato dall’amministrazione comunale, che ha definito “carente, perché il socio di riferimento di una società dovrebbe esercitare un ruolo tutt’altro che passivo, che vada un po’ oltre la nomina del presidente. Non è accettabile l’ottica che il Comune ha delle partecipate come di soggetti liberi di agire, che comunicano cosa fanno in sporadici incontri, se va bene in commissione consiliare”.

Simone Giraudi

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