Attualità - 18 dicembre 2024, 07:10

Cuneo e il bilancio del prossimo triennio: si riduce lo spazio di manovra sulla spesa corrente, ma l'equilibrio è saldo a 120 milioni

In Consiglio, ieri (17 dicembre), giunta e maggioranza hanno puntato il dito contro i tagli imposti dal governo centrale, le minoranze contro i mancati pagamenti dei debiti e le spese "evitabili"

Il municipio di Cuneo

Il municipio di Cuneo

C’è chi è convinto, in Consiglio comunale a Cuneo, che la responsabilità dietro l’aumento dell’IMU ai canoni di affitto agevolato - +1 per mille, uno dei pochi elementi di diversità tra il bilancio consolidato degli scorsi tre anni e quello presentato nella serata di ieri (martedì 17 dicembre) dall’assessore Valter Fantino – ci sia la stretta della spending review decisa dal governo centrale al danno degli enti comunali. Dall’altra parte, chi invece la imputa alla malagestione da parte dell’amministrazione comunale, rea di aver sperperato o mancato di recuperare una decina di milioni di euro.

I due schieramenti si sono scontrati proprio tra i banchi della sala consigliare, in quello che per chi ha seguito la recente commissione consiliare è apparso come un “secondo round” vero e proprio. Secondo l’assessore Fantino l’incidenza reale degli aumenti sui contratti sarà del 6,65 per mille: “Un aumento quindi irrisorio, e in linea con quanto già deciso nel Documento Unico Programmatico 2024-2026” ha detto.

Il nostro bilancio, tutt’altro che facile nella stesura a causa dei tagli decisi dal governo e dal fondo crediti di dubbia esigibilità, pareggia attorno ai 120 milioni di euro e si basa sull’indicazione chiara da parte della giunta di mantenere il più possibile le spese sull’istruzione e sul sociale – ha aggiunto ancora, riprendendo quanto detto in commissione -. Ringrazio gli uffici perché per la prima volta quest’anno abbiamo anticipato di un mese la prima analisi degli equilibri di bilancio, cosa che ha permesso di anticipare anche alcuni interventi da settembre a luglio. Potremmo riuscire a farlo anche il prossimo anno”.

"Aumento ininfluente e necessario". Ma, anche in maggioranza, c'è chi dice no
Il bilancio è specchio di quanto portato a termine e di quanto ci si propone di fare nei prossimi tre anni – ha commentato la consigliera Claudia Carli (PD) -. Quello che si propone stasera è un bilancio triennale che guarda in avanti, che parla anche del miglioramento innegabile della qualità della vita di tutti realizzato dalle amministrazioni comunali in questi anni: non ‘lettera morta’ ma una roadmap utile e concreta. Sempre più andranno a mancare risorse per sostenere deboli e fragili, grazie a scelte politiche ben specifiche del nostro governo nazionale”.

Come lei, d’accordo anche Mario Di Vico (Cuneo Civica).

Un bilancio non può non tener conto del periodo storico nel quale viene presentato, e il nostro s’inserisce purtroppo in un quadro politico nazionale tutt’altro che roseo – ha aggiunto Stefania D’Ulisse (Cuneo Solidale e Democratica) -. La scelta, ben precisa, di mantenere la spesa sociale assume così ulteriore importanza. Vedo tanta concretezza nelle attività già realizzate, e confermate per il prossimo triennio”.

Meno entusiasta – come già in commissione consiliare – il consigliere dem Erio Ambrosino, che pur avendo votato a favore del documento ha ripetuto la propria sostanziale ostilità nei confronti dell’aumento IMU: “In sede di commissione ho espresso disappunto in merito all’aumento dell’IMU sui contratti ? Sono favorevole ad affitti calmierati ed equi, perché sappiamo che nel tempo il libero mercato genera ulteriori rischi di sfratto – ha detto -. Pur comprendendo il difficile lavoro necessario per gestire la situazione dimostrare che l’amministrazione comunale non ha un occhio di riguardo agli affitti concordati è, a mio parere, un errore politico”.

Fuoco di fila dalle minoranze: "In futuro la situazione non migliorerà"
Primo a prendere la parola per le forze di minoranza Giancarlo Boselli (Indipendenti). Che ha criticato subito l’indebitamento – in aumento di oltre sei milioni di euro nel 2025 -, per poi spostarsi sull’analisi dell’impatto numerico dei tagli: “Convengo la spending review non sia una buona politica a livello nazionale ma si parla di una perdita di 700mila euro. Il peso delle scelte fatte in questi anni e poi rivelatesi fallimentari è ben più ampio. Non è che i soldi non ci siano – ha poi aggiunto -. Si decide come e se allocarli. In questo senso aumentare l’IMU è un segnale davvero terribile e negativo, ma facciamoci l’abitudine: in futuro, garantire l’equilibrio finanziario previsto per legge, richiederà l’ipotizzazione di manovre mai pensate prima”.

Dello stesso parere anche il compagno di gruppo Paolo Armellini: “Non si può dire che l’amministrazione attuale abbia agito all’insegna del buon governo in maniera totale perché sta impoverendo la città dal punto di vista economico, della sicurezza e della gestione del patrimonio pubblico” ha detto, invocando uno sforzo che esuli da quello ‘buon padre di famiglia’.

Ugo Sturlese (Beni Comuni) ha elogiato il lavoro degli uffici nella redazione del documento ma anche sottolineato il ripresentarsi di timori già comparsi lo scorso anno: “Primo fra tutti – ha detto - la difficoltà crescente nel cercare di mantenere l’equilibrio finanziario in uno scenario nazionale e internazionale quanto più caotico possibile. Osservando alcune voci di bilancio e lo spazio per l’adeguamento della spesa corrente sempre ridotto, si nota facilmente il ‘camuffamento’ operato nel mantenere identiche alcune voci rispetto all’anno scorso, in barba all’aumento dell’inflazione”.

Beppe Lauria (Indipendenza!) si è invece scagliato contro quella che molti membri di minoranza definiscono la “morsa” in cui l’attuale amministrazione è chiusa dal punto di vista delle prassi e degli atteggiamenti, e che deriva da quella precedente: “Non stupisce, ne siete diretta espressione – ha detto -. Del bilancio critichiamo il fatto che le ideologie e le priorità non corrispondano poi a quel che è ciò che viene messo in campo. Al di là del voto di stasera serve che ciascuno apra una discussione sul proprio ruolo: ‘fare il minimo’ non basta più ormai, serve un salto in avanti d’orgoglio per assicurare ai Comuni la possibilità di essere virtuosi, non sulla carta ma nella realtà”.

Ugualmente critico con l’aumento dell’IMU proposto anche Valter Bongiovanni (Lega).

Manassero: "Tagli innegabili. E continueranno"
In conclusione è stata la sindaca Patrizia Manassero a prendere la parola. Che subito ha ricordato come i tagli finanziari e le misure di contenimento del bilancio arrivino da lontano: “Sono innegabili, da sempre, ed esprimerne la gravità e il peso è normale, specie ora che la situazione si dimostra così complessa. Probabilmente l’anno prossimo ne avremmo altri e prima o poi, a forza di grattare, non potremmo che arrivare all’osso, a misure più drastiche”.

Chiedo però che non si confondano spese ferme o assegnate a capitoli per investimenti con le capacità di spesa corrente, la cui ristrettezza è il vero problema – ha aggiunto Manassero -. La rigidità dei nostri bilanci è un altro fattore che serve tenere da conto: l’incasso dell’IMU paga il personale, per esempio, e in generale è difficile toccare qualcosa se si vuole salvaguardare la tenuta del bilancio stesso. Se però ogni taglio rende questa rigidità ancora più dura, i fondi che ci permettono comunque di lavorare arrivano perché le nostre progettazioni, la parte su cui abbiamo un vero ruolo, sono convincenti”.

Simone Giraudi

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