Affissione di manifesti funebri per animali d’affezione: il Comune di Cuneo apre alla possibilità di installare una bacheca pubblica, anche se (per ora) solo a livello ideale. La questione – che nelle ultime settimane ha occupato le cronache dei quotidiani, non solo quelli della cintura di Cuneo – prende le mosse dalla dipartita del gatto di vent’anni “Tato”, per i quali i padroni avevano chiesto appunto di poter affiggere manifesti funebri. Manifesti per i quali i Comuni di Cuneo, Borgo San Dalmazzo e Boves non avevano dato l’autorizzazione ma che sono comunque apparsi, per decisione specifica della ditta funebre che li ha fatti stampare.
Se ne è parlato anche in Consiglio comunale a Cuneo, grazie all’interpellanza della consigliera Noemi Mallone (FdI): “L’amore tra persone e verso gli animali d’affezione non è paragonabile, ma a livello sociale la loro presenza nella vite di molte famiglie è diventata ormai importantissima – ha detto -. Il tema coinvolge una gran quantità di persone, quindi perché non realizzare una bacheca con affissioni regolamentate che dia la possibilità di ricordarli e magari scrivere qualche parola?”
A intervenire sull’argomento anche Beppe Lauria (Indipendenza!), che con il suo cane conserva un rapporto molto stretto: “L’argomento potrebbe sembrare, comprensibilmente, banale rispetto ad altri fatti di livello più grave ma il fatto che ci siano così tanti animali d’affezione è un dato che ha un contesto e un senso proprio – ha commentato -. Non m’importa che sia una bacheca oppure altro, quando succederà al mio animale d’affezione so già cosa farò perché negli anni ho imparato a umanizzare, forse troppo, il nostro rapporto”.
Flavia Barbano, invece, pur comprendendo l’importanza che il rapporto tra un essere umano e un’animale domestico possa raggiungere ha percepito l’affissione dei manifesti di Tato come un gesto esagerato e irrispettoso: “Si è un po’ persa la misura nell’affiggerli assieme a quelli delle persone defunte” ha detto.
Come detto l’assessore Paola Olivero ha aperto alla disponibilità per l’amministrazione comunale di valutare la realizzazione di una bacheca d’affissione dedicata: “Serve però assicurarsi che venga usata nel modo giusto e non come metodo per farsi beffe del dolore, giustificato, del padrone – ha detto, convenendo con Barbano sulla mancanza di rispetto operata da chi ha inserito i manifesti di Tato -. Il territorio, poi, è molto ampio e bisogna capire dove situarla”.