Un’intossicazione da monossido di carbonio. Questa, con ogni probabilità, la causa della morte di Issa Loum, 24 anni, e Mamadou Saliou Diallo, 28 anni, due giovani immigrati provenienti rispettivamente dal Senegal e dalla Guinea. I loro corpi sono stati ritrovati mercoledì mattina in un seminterrato di uno casolare abbandonato in strada Gamba di Bosco, alla periferia di Alba. La tragedia, che scuote profondamente la comunità, ha riacceso il dibattito sulla questione abitativa e l’emarginazione sociale, con interventi accorati da parte di associazioni, sindacati e politici.
Intanto, nella camera mortuaria del cimitero albese, un gruppo di giovani immigrati si è radunato in silenzio, cercando di elaborare la perdita di due amici. Alba si interroga sul proprio futuro e sulla capacità di accogliere chi contribuisce con il proprio lavoro alla ricchezza del territorio. La tragedia di Issa Loum e Mamadou Saliou Diallo non può rimanere un evento isolato: è un richiamo urgente a una responsabilità condivisa.
La voce più forte arriva da Abdelkhalek Elbounadi, presidente dell’Associazione Culturale Immigrati Alba ODV (A.C.I.A.), che esprime profonda tristezza e indignazione per l’accaduto. "Queste morti non sono incidenti, ma il risultato di un sistema che ignora i bisogni fondamentali di chi contribuisce al nostro territorio" afferma. Loum e Diallo, come molti altri migranti, avevano lasciato i loro Paesi in cerca di un futuro migliore, trovando invece condizioni di vita precarie e invisibili. Elbounadi sottolinea l’importanza di garantire alloggi sicuri e di promuovere politiche di integrazione reale. "Istituzioni, aziende e cittadini devono unirsi per costruire una comunità più giusta. Ogni vita conta e il silenzio non è più accettabile."
La denuncia dei sindacati
Anche Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil di Cuneo hanno espresso indignazione, con un comunicato che va oltre l’appello generico. "Le morti di due ragazzi, perché di questo stiamo parlando, che avevano trovato rifugio in un casolare, sono l’ennesima prova di una società che ha perso. Dietro queste immani perdite c’è la responsabilità di una società che continua a sbagliare nel scegliere quali sono le priorità e le sofferenze di questo settore. Non è un comunicato che risolve la questione, ma la nostra voce deve risuonare sempre più viva, per continuare a chiedere un’integrazione reale e necessaria".
Le proposte di Azione e Più Europa
Le segreterie locali di Azione e Più Europa puntano il dito contro la mancanza di un piano abitativo adeguato. In un comunicato congiunto, evidenziano come la questione abitativa sia una crisi strutturale che necessita di soluzioni immediate. Affermano che "affitti carissimi e mancanza di tutela per i locatori creano una spirale di esclusione, aggravata da un razzismo sistemico che ostacola l’accesso alla casa per molti stranieri". Propongono l’istituzione di un fondo di garanzia comunale, incentivi per il co-housing e una stretta collaborazione con il terzo settore.
L'intervento del centrodestra albese
"Su queste tragedie la politica deve stare unita: questo dramma dimostra in modo doloroso che in città il problema dei senza fissa dimora è fortemente presente, come diciamo da mesi. Chiediamo che il Sindaco prenda atto della situazione, che è grave, e che dopo quasi un semestre di governo presenti delle proposte serie alla città su come pensa di gestire il problema: è ora di agire concretamente", hanno dichiarato in una nota congiunta i consiglieri Bolla, Bo, Boschiazzo, Barbero, Boeri, Reggio, Spolaore.