“Al question time il ministro Lollobrigida ha confermato le preoccupazioni di decine di aziende agricole e agroalimentari che hanno partecipato al quinto bando dei progetti di filiera”. Lo dice Maria Chiara Gadda, vice-presidente della Commissione Agricoltura.
“Cambiare i criteri in corsa, significa mettere benzina sul fuoco. I ricorsi al Tar fatti da oltre sessanta aziende rimarranno, bloccando l’erogazione delle risorse anche ai progetti qualificati e rientranti nei primi 690 milioni. Altro che lista a scorrimento con i nuovi 2 miliardi Ue: molti progetti verranno esclusi perché i nuovi criteri vincolano ad assumere costi maggiori infrastrutturali o perché i macchinari acquistati non hanno semplicemente i requisiti ambientali richiesti. Ad oggi, le macchine trattrici vanno ancora a carburante e gli essiccatori a gas, non a idrogeno o elettrico. Sono passati due anni e ancora siamo nel ginepraio. Il rischio di buttare via quasi tre miliardi di euro, che consentirebbero alle nostre filiere di crescere in competitività, è purtroppo molto vicino alla realtà”, conclude.