Nel tourbillon di nomine che sta creando non poche fibrillazioni nel centrodestra regionale, ci sono anche quelle dei direttori generali di Asl e Aso (Aziende ospedaliere).
Per quanto riguarda il Cuneese, salvo sorprese – sempre possibili dato il clima – non dovrebbero esserci novità di rilievo. Livio Tranchida, chiamato da Cirio e Icardi nell’aprile del 2023 a guidare l’Azienda ospedaliera Santa Croce-Carle di Cuneo, dopo essere stato direttore di Amos per sette anni, resterà quasi certamente nel ruolo attuale, in scadenza tra due anni.
L’unica incognita è dettata dalla possibilità che l’interessato si faccia allettare da altre analoghe offerte provenienti da altre Regioni dove la situazione è più tranquilla.
Già, perché la sfida della costruzione del nuovo ospedale di Cuneo che gli affidano il presidente Cirio e l’assessore Riboldi è roba da far tremare le vene ai polsi.
Vedremo.
Per quanto concerne l’Asl Cn1, l’attuale direttore generale Giuseppe Guerra sembra godere di ampi favori e non ha risentito in alcun modo del cambio di assessore. È un medico-manager di lungo corso, che sa muoversi con accortezza sia nei board della politica che in quelli sanitari, dov’è stato fino a poco fa anche presidente dell’Ordine dei medici della Granda.
Ma soprattutto è lui che ha in mano il dossier del nuovo ospedale di pianura Savigliano-Saluzzo-Fossano e finora ha rispettato il cronoprogramma concordato con Regione e Comuni. Dalla sua, poi, ha anche gli amministratori locali.
Emblematica la battuta di un sindaco, che, a proposito dell’iter della nuova struttura sanitaria, parafrasando il titolo celebre film di Alberto Sordi, ha detto: “Finché c’è guerra, c’è speranza”.
Una buona pagella, dunque, e anche un buon viatico dal territorio per Guerra.
Per quanto riguarda l’AslCn2 Alba-Bra, appare scontata la nomina a direttore generale di Paola Malvasio, nominata commissario appena sei mesi fa. Se aveva la fiducia di Cirio che l’ha designata a fine maggio di quest’anno perché non dovrebbe essere riconfermata e promossa? A meno che, in virtù di questa fiducia, possa essere “promossa” ad altri incarichi superiori sempre in ambito sanitario.