Ai membri delle commissioni consiliari II e VII del Comune di Cuneo la bozza di regolamento sull’amministrazione condivisa è stata ufficialmente consegnata oggi (martedì 10 dicembre), con la richiesta di una lettura approfondita. Nella serata di ieri, però, ciascuno di loro ha partecipato a un incontro informativo in sala Consiglio, alla presenza – oltre che delle presidenti Noemi Mallone e Flavia Barbano - dell’assessore Alessandro Spedale e degli ingegneri Massimiliano Galli ed Elena Lovera.
Scopo dell’incontro fare il punto sui passi che hanno portato alla redazione della bozza. E che hanno di fatto introdotto il lavoro di analisi del testo vero e proprio che si farà a partire da gennaio.
Spedale: “Partiamo, le misure le prenderemo in corsa”
L’ordine del giorno che ha dato mandato all’amministrazione di operare alla stesura della bozza è stato approvato lo scorso ottobre, ed è del 27 novembre scorso il confronto con i Comuni di Chivasso, Collegno, Pinerolo e Torino facenti parte del gruppo Benincommunity. Ma il lavoro vero e proprio è partito il 14 dicembre 2022 con la prima commissione di presentazione dell’idea, seguita poi da due incontri effettuati dai commissari, dai dirigenti comunali e dai comitati di quartiere con il Laboratorio di Sussidiarietà LABSUS, e da un confronto con il Comune di Chieri del 6 marzo 2023.
“Questo percorso recepisce il principio di sussidiarietà e l’articolo 118 della nostra Costituzione – ha spiegato l’assessore Spedale -. Si tratta di una nuova modalità di collaborazione tra cittadini e loro rappresentanti e per definire questa bozza di regolamento, compresa di sei titoli e 27 articoli fondamentale è stato l’approccio con altre amministrazioni che l’hanno già implementata, ma anche il lavoro per ‘ritagliarlo’ sulla nostra città”.
“L’approvazione di questo regolamento è un atto politico perché non si tratta di un passaggio obbligato ma di una scelta precisa – ha concluso Spedale -. Non sarà certo il migliore dei regolamenti possibili quello che verrà presentato e discusso a partire da gennaio, perché questioni e migliorie emergeranno in fase di lavorazione e di discussione: serve però partire. E lavorare, tutti insieme, con grande attenzione per poter compiere i passi necessari a dar corso all’approvazione stessa nei tempi giusti”.
Cos’è l’amministrazione condivisa
Ma di cosa si parla, quando si parla di amministrazione condivisa? Si tratta di una prassi di sussidiarietà orizzontale che promuove nuove forme di relazione e collaborazione tra i cittadini e le istituzioni, in un clima di fiducia, attraverso la condivisione di risorse e responsabilità.
L’iniziativa dei cittadini, siano essi singoli individui o gruppi informalmente organizzati, associazioni, reti e realtà del territorio, viene inserita in un percorso di collaborazione grazie a una fase di co-progettazione: seduti al tavolo, cittadini e amministrazione, definiscono obiettivi e azioni da compiere su un bene pubblico o privato, di tipo materiale o immateriale, per garantire che quel bene possa essere meglio fruito dalla comunità con ricadute sulla collettività.
Galli: “Lavoriamo sul testo, e sulla struttura d’ufficio”
“L’argomento è molto interessante e, in determinati contesti, anche già parecchio sviluppato – ha aggiunto l’ingegner Galli -. Il confronto con chi è partito prima di noi è stato fondamentale ma ci ha mostrato come grandi città virtuose in questo senso come Bologna o Torino mettano in campo sul tema sforzi per noi imparagonabili”.
“Non abbiamo bene idea di che cosa arriverà da parte dei cittadini una volta che il regolamento verrà approvato – ha proseguito -: la consapevolezza c’è e cresce, ma serve abbandonare le ideologie e lavorare, con fiducia, in maniera il più concreta possibile. Da parte nostra servirà poi anche creare una struttura, un ufficio, adatto al lavoro principalmente dal punto di vista delle forze spese, visto che attualmente l’ufficio è gestito dalla sola Lovera”.
A intervenire nel dibattito i consiglieri Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia), Paolo Armellini (Indipendenti) ed Elio Beccaria (Cuneo Civica), che hanno chiesto lumi all’assessore e ai dirigenti in merito alle criticità scaturite dal confronto con gli altri enti e sottolineato l’importanza di agire “con il passo del montanaro”, partendo da piccoli progetti condivisi per poi crescere sempre di più.