A Bra, ad Alba, a Cuneo e nella vicina Imperia il loro nome è indissolubilmente legato ai sempre più importanti ambiti dell’istruzione universitaria e della formazione continua. Dai nuovissimi uffici inaugurati poco più di un anno fa ai piedi della Zizzola, Carmine Maffettone e il figlio Vincenzo dirigono infatti le sedi locali di Multiversity Group, gruppo leader in Italia e in Europa nel settore "education", forte di 72 percorsi di laurea e 300 master dei sempre più conosciuti e apprezzati atenei Pegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma, oltre che dell’ente di certificazione Certipass e delle proposte di Sole 24 Ore Formazione.
Un universo del quale, dopo quattordici anni di intenso lavoro, godono ora i primati, con la provincia di Cuneo che, secondo i dati più recenti dell’Osservatorio Università Telematiche, nell’ultimo lustro ha fatto segnare un incremento degli iscritti a università digitali del 316%, seguita a distanza da Asti (+266%), Novara (+237%), Biella (+234%), Alessandria (+219%), Vercelli (+199%), Torino (+197%) e Verbano-Cusio-Ossola (+181%).
Sempre a Bra, dopo averla a lungo diretta, il professor Carmine Maffettone è inoltre presidente della Provvidenza International School, realtà erede del settecentesco convitto che rappresenta un'istituzione della istruzione nella cittadina braidese, divenuto ora una realtà che accompagna i bambini dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria.
Carmine Maffettone: età, famiglia, studi. Può presentarsi per noi?
CM. Sono nato il 13 maggio 1962 a San Gennaro Vesuviano, località della città metropolitana di Napoli che porto nel cuore e in cui torno ogni volta che mi è possibile. Nel 1994 mi sono trasferito con mia moglie Nunzia a Bra, in provincia di Cuneo, dove viviamo tuttora con nostro figlio Vincenzo. Dopo la Laurea in Scienze motorie, conseguita a pieni voti, ho iniziato la mia carriera di docente di scuola superiore, ma ho anche continuato la mia formazione, con particolare attenzione verso gli alunni con esigenze educative speciali. Ho quindi conseguito il Diploma di Specializzazione di sostegno e anche l’Alta Specializzazione e Formazione per il Sostegno presso il Provveditorato agli Studi di Asti. Di recente, al termine di un percorso triennale sulla docimologia, ho conseguito il Dottorato di Ricerca con pubblicazione scientifica dei miei studi sull’argomento.
Quando l’idea di dedicarsi all’insegnamento?
CM. Credo di aver sempre pensato di diventare insegnante e ho dedicato tutta la mia vita alla formazione, prima alla mia e poi anche a quella degli altri.
Che difficoltà ha incontrato? E quali soddisfazioni?
CM. Se guardo indietro, mi accorgo che le difficoltà non sono mancate. Penso, ad esempio, ai tempi in cui percorrevo quotidianamente tanti chilometri per raggiungere la scuola dove insegnavo. Ma devo ammettere che non le ho mai vissute come fatiche, perché l’entusiasmo e la passione per ciò che faccio mi hanno sempre permesso di superare ogni difficoltà. Sono decisamente più grandi le soddisfazioni, legate all’aver coronato il mio sogno di lavorare, anzi di vivere nel mondo della scuola e di promuovere la cultura in senso lato.
Gli inizi nella scuola statale.
CM. Anche qualcosa di più. Ci ho passato quasi quarant’anni, in stretto contatto con i ragazzi con disabilità, che mi hanno insegnato tanto e con cui ogni piccolo successo era una grande emozione. Un’altra grande soddisfazione è legata al successo del Polo Scolastico Europeo, di cui sono Presidente e che vede ogni anno crescere gli iscritti. Anche la Scuola dell’Infanzia e Primaria paritaria Convitto Provvidenza di Bra, di cui sono direttore da otto anni e da due anche presidente, è fonte di soddisfazioni. Sono stato chiamato a risollevarne le sorti, in un momento di forte difficoltà, e adesso, a distanza di pochi anni, posso dire di essere riuscito nel mio intento di ridare vita a una importante e storica realtà cittadina, che conta circa 120 bambini iscritti.
Da insegnante a imprenditore: quando e come è maturata questa idea?
CM. Credo di aver precorso i tempi in materia di formazione a distanza, perché ho intuito quanto sia concreta la necessità di garantire a tutti la possibilità di seguire le lezioni universitarie, senza spostamenti scomodi e costosi e magari lavorando. E’ questa la forte motivazione che sta alla base della mia decisione di diventare… un imprenditore della cultura, se così si può definire il mio impegno nella Multiversity, l’università digitale a cui afferiscono Pegaso, Mercatorum, San Raffaele e Sole24Ore Formazione.
La famiglia sempre al suo fianco.
CM. Certo. Finora ho parlato al singolare, ma ogni mio passo è stato sostenuto dalla mia famiglia. Sono ben consapevole che non sarei riuscito a realizzare i miei sogni se non avessi avuto il supporto dei miei cari.
Che realtà siete oggi?
CM. Multiversity è un gruppo leader italiano e tra i principali player europei dell'e-learning e della formazione on line. In provincia di Cuneo abbiamo sedi ad Alba, a Bra e, ultima arrivata, anche nel capoluogo, qui nella prestigiosa sede di Confindustria Cuneo, in quella che rappresenta la casa degli industriali.
Il suo maggiore motivo d'orgoglio, professionalmente parlando?
CM. Ne ho tanti... . Il più grande è certamente quello di aver portato l'università digitale in provincia di Cuneo già quattordici anni fa, quando ancora nessuno ci credeva... .
Il più recente?
CM. Unici in provincia di Cuneo, abbiamo intrapreso con successo il Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri, la certificazione linguistica PLIDA, che attesta la competenza di lingua italiana come lingua straniera, certamente una grande opportunità a disposizione di chi apprende, insegna e promuove l'italiano.
A Bra c’è chi la voleva candidare a sindaco.
CM. … [ride, ndr]. Sono molto amico e ho enorme stima del nostro sindaco. A ognuno il suo, come si dice.
Un rimpianto, se lo ha avuto.
CM. Non aver studiato il latino. Ai tempi della scuola fui indirizzato verso altre discipline, ma rimpiango di non aver studiato la lingua che è alla base dell’italiano.
Cosa augura a suo figlio
CM. C’è una frase che mi piace molto e che ho sperimentato personalmente come vera: “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita”. Questo è l’augurio, il consiglio che come papà do a mio figlio.
[Nella foto sopra Carmine e Vincenzo Maffettone col ministro dello Sport Abodi]
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Vincenzo Maffettone (VM), anche a lei: età, famiglia, studi.
Ho 32 anni, sono laureato in Giurisprudenza e, dopo aver giocato a calcio per gran parte della mia adolescenza, a 22 anni ho deciso di entrare a far parte dell’azienda di famiglia.
Cosa significa lavorare con suo padre?
VM. Una crescita quotidiana importante. Lo è stato dagli inizi e lo è tuttora. Abbiamo caratteri differenti, ma ci completiamo perfettamente. La nostra forza più grande è riuscire a dividerci i ruoli senza mai invadere la posizione dell’altro.
Cosa apprezza in modo particolare di lui?
VM. Il suo più grande pregio è la determinazione e la costanza: se si pone un obiettivo lo raggiunge.
In cosa invece vorrebbe che cambiasse almeno in parte?
VM. Dovrebbe essere un po' più organizzato nell’agenda degli appuntamenti (sorride, ndr). Per fortuna abbiamo un team super attento che ci aiuta nell’attività quotidiana.
Cosa significa lavorare nella formazione?
VM. La formazione è la base per la crescita di un Paese, per cui è un settore che anche dal punto di vista professionale va affrontato con grande responsabilità. Non ci si può improvvisare e inventare senza averne le competenze. Bisogna studiare quotidianamente e tenersi aggiornati all’evoluzione delle normative e del mondo.
Chi sono i vostri iscritti?
VM. Un bacino ampio e variegato: abbiamo ragazzi neodiplomati, ma anche professionisti in carriera, persone che decidono di conseguire un titolo per specializzarsi nel mondo del lavoro e addirittura pensionati che coltivano le loro passioni.
Perché principalmente si rivolgono a voi?
VM. Il nostro metodo di studio in e-learning permette di conciliare lavoro e studio a km zero. I costi agevolati dalle convenzioni stipulate sul territorio sono fondamentali per la scelta dei nostri atenei, ma anche la presenza fisica sul territorio permette al cliente di potersi fidare e affidare a noi.
Perché oggi è fondamentale la formazione continua?
VM. L’Italia è l’ultimo paese in Europa per numero di laureati. Investire nella formazione continua è fondamentale in quanto ci troviamo costretti a rincorrere gli altri Paesi digitalizzati e più all’avanguardia di noi.
Cosa si augura per il futuro della vostra azienda.
VM. La provincia di Cuneo risulta, ad oggi, la prima in Piemonte per numero di studenti iscritti e laureati in università digitali e questo dimostra quanto di buono è stato fatto. Ho iniziato da circa due anni un percorso parallelo in altri Paesi Europei con la 'mission' di realizzare progetti futuri anche all’estero.