Attualità - 06 dicembre 2024, 06:34

Per i 250 anni della Guardia di Finanza anche la benedizione del Papa

Francesco “arruolato” con il grado di appuntato: "Vicini alla gente per contrastare corruzione e promuovere legalità"

Papa Francesco insieme con le Fiamme Gialle

Papa Francesco insieme con le Fiamme Gialle

Duecentocinquanta anni di impegno, dedizione e valore. È la lunga storia della Guardia di Finanza, un’istituzione che dal 1774 rappresenta la legalità e la sicurezza per l’Italia.

Le celebrazioni hanno preso il via lo scorso 20 marzo presso il centro Congressi “La Nuvola” di Roma, con un percorso espositivo hi-tech che ha illustrato le molteplici attività del Corpo, evidenziandone il processo di evoluzione e la proiezione verso le sfide future.

Dal 23 aprile al 25 giugno, al Complesso del Vittoriano, è stata allestita la mostra “250 anni - Tradizione e Futuro”, una vera e propria immersione nella storia delle Fiamme Gialle dalle origini ad oggi

Dal 22 al 24 giugno, i festeggiamenti sono continuati con un grande evento organizzato nel cuore di Roma, a Piazza del Popolo, dove è stato inaugurato il “Villaggio Guardia di Finanza”, e a Piazza di Siena con la cerimonia militare celebrativa del 250° Anniversario di fondazione.

Il tour, inoltre, ha fatto tappa il 10 e 11 luglio a Gaeta, presso la Scuola Nautica, con un convegno internazionale ed esibizioni dei mezzi aerei e navali. Il 5 ottobre a Torino, presso la sede di Palazzo Madama, è stata riproposta la mostra del Vittoriano accompagnata da una rievocazione storica in Piazza Castello e un concerto della Banda Musicale del Corpo, presso le Officine Grandi Riparazioni.

Infine, il 21 settembre una delegazione di 300 finanzieri è stata ricevuta in Vaticano da papa Francesco che ha riletto la storia del Corpo, partendo dal motto scelto per la ricorrenza: “Nella tradizione c’è il futuro”.

Nel corso dell’udienza, il Santo Padre ha invitato le Fiamme Gialle a «Servire il bene comune», «Essere vicini alla gente», «Contrastare la corruzione e promuovere la legalità». Ha lodato l’impegno nel soccorso in mare ed in montagna. Soprattutto il primo che è legato al tema dell’immigrazione, un argomento molto caro a Bergoglio.

Ha anche ricordato ai finanzieri che il loro Patrono, San Matteo, era un “pubblicano”, ovvero un esattore delle tasse per conto dell’Imperatore di Roma. Quest’anno, in particolare, ricorre il 90° anniversario dalla concessione del “Breve Apostolico” che dichiara San Matteo Patrono della GdF. Il 10 aprile 1934 è stato firmato il documento pontificio dall’allora Cardinale Eugenio Pacelli (futuro Papa Pio XII), nell’auspicio che tutti gli appartenenti al Corpo potessero, nel suo esempio, unire l’esercizio fedele del dovere verso lo Stato con la devota sequela di Cristo.

Al termine dell’incontro, il Comandante generale Andrea De Gennaro ha consegnato a papa Francesco l’onorificenza con la quale gli è stato conferito il grado di “Appuntato ad Honorem” della Guardia di Finanza, riconoscimento attribuito in passato al vate Gabriele D’Annunzio (suo il motto “Nec Recisa Recedit”) ed al musicista toscano Giacomo Puccini.

"Nell’esercizio del supremo ufficio apostolico al servizio dei popoli, volto a guidare la missione della Chiesa e ad orientare le istituzioni al rispetto dei diritti fondamentali della dignità umana e della fraternità universale, si è instancabilmente prodigato per la lotta alle disuguaglianze, la promozione del bene comune, la risoluta condanna dello sfruttamento dei deboli, dell’economia dell’esclusione e dell’iniquità", si legge nella motivazione.

Tutto inizia a Torino il 5 ottobre 1774. Nella capitale del Regno sabaudo, Vittorio Amedeo III istituisce la Legione Truppe Leggere, un Corpo a difesa dell’erario e delle frontiere, precursore della moderna polizia economico-finanziaria italiana. Il resto è storia ancora tutta da scrivere.

Silvia Gullino

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