Politica - 05 dicembre 2024, 09:44

Il Pd alza il tiro sul centrodestra e non risparmia Robaldo

Oggi il presidente della Provincia incontra – in un clima di marcata contrapposizione politica - i rappresentanti della lista di centrosinistra “La Nostra Provincia”. Gribaudo e Calderoni pronti a passare all’opposizione prima di ricevere l’avviso di sfratto

Il Pd alza il tiro sul centrodestra e non risparmia Robaldo

In questi ultimi giorni si è accentuato lo scontro politico tra Partito Democratico e centrodestra.

Nell’ingranaggio è finito anche il presidente della Provincia Luca Robaldo, che pure del centrodestra rappresenta l’anima più moderata e col quale i rapporti fino a ieri erano stati collaborativi e di condivisione amministrativa.

Gli esponenti più in vista del Pd, probabilmente consapevoli che il presidente della Provincia non intende assegnare deleghe alla lista “La Nostra Provincia”, espressione del centrosinistra civico, si sono portati avanti col lavoro, alzando il tiro.

“Più fatti, meno foto! Bene l'invito ai sindaci per un'azione dimostrativa contro i disservizi del trasporto ferroviario piemontese, ma il presidente Robaldo è anche coordinatore della Lista Civica Cirio che governa la Regione e quindi il trasporto pubblico ed il sindaco Tallone è l’esponente di punta di quella Lega che con Salvini presidia il Ministero dei Trasporti. Gli elementi politici e le relazioni per passare dalla protesta di facciata alle soluzioni concrete ci sono tutti. Si promuova subito un incontro istituzionale con il ministro Salvini, il presidente Cirio, RFI, Trenitalia e le controparti francesi per definire una strategia unitaria per il rilancio della linea”.

Così nei comunicati e nei post che impazzano sui social.

Insomma, una chiamata di responsabilità a quel presidente, Robaldo appunto, alla cui elezione Pd e civici di centrosinistra avevano concorso due anni fa contro il candidato del centrodestra, Roberto Dalmazzo, sindaco di Lagnasco.

Un fatto che i dem non perdonano a Robaldo, accusandolo più o meno esplicitamente di ingratitudine.

Il Pd tira in ballo anche il disegno di legge che elimina le regole sul personale, altro tema di forte contrapposizione, accusando la giunta Cirio e i partiti suoi alleati – Lista Cirio compresa di cui Robaldo è coordinatore regionale - di “amichettismo”.

“Non servono più competenza, anzianità, esperienza e meriti. Bastano – scrive polemicamente in un post il Pd provinciale -  conoscenze e amicizie. Non solo! Questa legge rischia di incrementare i costi, una spesa che graverà sui cittadini piemontesi. Diciamo no al “poltronificio” di Cirio e del centrodestra, no a un provvedimento dannoso e inaccettabile”.

Oggi, nel tardo pomeriggio, i quattro consiglieri della lista “La Nostra Provincia” Stefania D’Ulisse, Loris Emanuel, Alberto Gatto e Davide Sannazzaro si vedranno faccia a faccia con Robaldo.

È l’ultimo incontro che il presidente ha voluto fare con i rappresentanti delle quattro formazioni dopo le elezioni provinciali di fine settembre.

Risulta che dopo questo vis a vis, Robaldo intenda procedere all’assegnazione delle deleghe e alla nomina del vicepresidente (un regalo di Natale per i prescelti).

L’indicazione del vicepresidente – in pole c’è il sindaco forzista di Guarene Simone Manzone – costituisce una novità rispetto al passato biennio, quando la carica era stata elusa.

Una figura, quella del vice, che ha una valenza meramente politica ma proprio per questa ragione viene ora introdotta.

Nessuno è disposto a scommettere che ci sarà spazio per deleghe a D’Ulisse, Emanuel, Gatto e Sannazzaro.

Per loro, così come per Gribaudo e Calderoni, solo carbone sotto l’albero.

Giampaolo Testa

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