Attualità - 04 dicembre 2024, 10:45

Mondovì ha nostalgia di 'Peccati di Gola': "Serve un percorso più uniforme che valorizzi le Deco e le eccellenze"

Partecipato e apprezzato l’incontro pubblico sul bilancio di “Calici e Forchette”, organizzato ieri sera dall'amministrazione. Numerose le proposte da parte di espositori e associazioni

Mondovì ha nostalgia di 'Peccati di Gola': "Serve un percorso più uniforme che valorizzi le Deco e le eccellenze"

È stato molto apprezzata la serata di incontro, organizzata dall'amministrazione ieri sera, martedì 3 dicembre, presso la Casa delle Associazioni, dedicata a raccogliere le impressioni dei cittadini e dei commercianti sui risultati di “Calici e Forchette”.

Un momento di confronto e di critiche costruttive, arrivate da commercianti ed espositori Monregalesi e non, ma anche da visitatori affezionati all'evento.

Minimo comune denominatore di tutti gli interventi: la richiesta di ripensare il percorso, in modo che possa essere più compatto e meno dispersivo, creando piuttosto un percorso prestabilito che possa guidare il visitatore. Tra i commenti anche una certa malinconia per aver cancellato lo storico nome “Peccati di Gola” dalla denominazione della kermesse, anche se dal municipio sembra ferma l'intenzione di non tornare indietro. Richiesta infine la possibilità di pensare a un affidamento triennale per la manifestazione, in modo da agevolare gli organizzatori. 

Tanti poi i paragoni con la Fiera di Piozzo che quest'anno ha registrato davvero il tutto esaurito, proponendo appuntamenti dedicati all'enogastronomia, con produttori locali e non, ma che al momento ha format differente rispetto a quello cui punta "Calici e Forchette" (ndr.)

“Abbiamo predisposto un questionario che veicoleremo attraverso i giornali per capire quello che non ha funzionato e raccogliere i suggerimenti dei cittadini - ha detto in apertura il sindaco Luca Robaldo, presente insieme agli assessori Alessandro Terreno, Alberto Rabbia e Gabriele Campora -. Vorremmo che le manifestazioni venissero sentite come identificative della Città, non è detto che tutte le idee siano condivise, ma siamo anche qui per cambiare, l’obiettivo è fare il massimo per il bene della Città, come ha fatto chi ci ha preceduti".

"Se qualcuno si è sentito offeso dalle mie frasi in consiglio comunale - ha aggiunto il primo cittadino -, mi scuso, la direzione dobbiamo provare a indicarla tutti, non è prerogativa dell’amministrazione. Vogliamo portare il maggior numero possibile di persone in Città con un’offerta diffusa, comprensibile e in collaborazione tra le associazioni e il mondo del commercio e delle istituzioni. L’associazione La Funicolare ha organizzato negli ultimi 12 anni le manifestazioni, con contributo di circa 1 milione dal comune, grazie a tutti i presidenti dell’associazione: questo per dire che la Città ha sempre investito”.

“Cosa è stato non vogliamo dirlo - è intervenuto Guido Viale rappresentante della Confraternita della Castagna- perché servirebbe solo ad esacerbare gli animi, bisognerebbe dire ciò che non è stato. C’è amarezza per quello che si sarebbe potuto fare, vorrei che voltassimo pagina. La manifestazione dovrebbe essere una vetrina delle eccellenze enogastronomiche, dovrebbe avere lo stesso nome, con sottotitolo ogni anno diverso che sia un focus e dovrebbe svolgersi in collaborazione con pro loco e altri enti. Il regolamento che prescrive l’affidamento di anno in anno si può cambiare, se lo si vuole davvero non ci sono ostacoli insormontabili”.

“Quali sono le linee guida per partecipare? - ha chiesto Alessandro Somà di Alabuna -. Perché non c’era lo stesso numero di espositori degli altri anni Qualcuno è stato tagliato fuori? Perchè ci siamo trovati con dei buchi, mancava il collegamento da una piazza all'altra”.

“Quest’anno era troppo dispersiva-  ha fatto eco il signor Luigi che con la moglie Cinzia Gerbino è titolare dell’azienda agricola TurboHelix -, mancava la continuità: non c’erano abbastanza espositori, ma mancavano anche gli info point. Noi abbiamo venduto, non ci lamentiamo dell’incasso, ma dell’occasione persa per promuovere Mondovì. La critica negativa fa più rumore, molti non sono venuti perché hanno letto i commenti sui social. Non sono d’accordo sull’esclusione dei prodotti che non sono strettamente locali, tutti hanno qualcosa da offrire. Puntiamo sulla qualità senza escludere nessuno perché è sbagliato, guardiamo Piozzo: ci sono espositori di vari tipi, ma c’era anche varietà. Il punto Street food attira tantissimo. Non sfruttiamo Piazza per un solo stand di vino, dove quest'anno se degustavi non potevi mangiare. Concentriamo in uno spazio più contenuto piuttosto. Infine, ritengo che il layout debba cambiare, magari con un percorso preciso, obbligato che guidi i visitatori. Piazza Cesare Battisti risulta un muro, dovrebbe essere ristudiato. Ci sono possibilità di migliorare. Dispiace vedere un’enorme possibilità non sfruttata”.

“Mondovì l’ho conosciuta quando ero studente ed ero ospite al collegio Vescovile e ci sono rimasto molto legato. Sono un consumatore, non un espositore, ma condivido quello che è stato detto da chi mi ha preceduto - ha detto il signor Riccardo Bessone -. Apprezzo che il comune abbia organizzato questo incontro e che abbia lavorato bene per gli eventi per i giovani, mio figlio incluso, ma questa manifestazione aveva un’anima che ora ha perso. Bisogna avere delle eccellenze, Peccati di Gola deve tornare a essere capace a vendersi, intercettando i produttori di eccellenza e chiedere di esserci, facendolo per tempo”.

Opinioni contrastanti sono poi emerse sulla collocazione di una parte della manifestazione a Piazza che, per la maggior parte degli intervenuti, dovrebbe mantenere l'anima culturale, lasciando a Breo la parte più commerciale.

“Andrebbe un po’ cambiata la struttura delle Osterie dei Golosi - ha sottolineato la signora Marilena della Benetton di Breo - è penalizzante avere la tensostruttura davanti al negozio su piazza Santa Maria Maggiore. Non si potrebbe mettere a rotazione? Qualche anno fa avevamo le strutture più piccole dello Street food, era meglio”.

“Peccati di Gola aveva due anime: commerciale a Breo e culturale a Piazza e così deve continuare a essere- ha aggiunto l’architetto a Marco Manfredi -. Ogni edizione dovrebbe avere un ospite di un’altra regione, eccellenze del Monregalese ma non solo. Dobbiamo avere un prodotto identificativo, come Cuneo ha il marrone o Piozzo la zucca. Uno potrebbe essere la fassona o la mela della Garzegna e bisogna coinvolgere nuovamente l’alberghiero, dicendoglielo con anticipo. Sull’aspetto estetico: bisogna cambiare gli stand, diverso in materiali e in dimensioni”.

“Organizzare un evento non è mai semplice - è intervenuto Mattia Germone, presidente dell’associazione La Funicolare, presente con il nuovo direttivo -. Non paragoniamo Cavoli tuoi (10-15 mila euro) e Calici e Forchette (oltre 100mila). Ogni evento ha le sue problematiche. In consiglio il sindaco ha citato la mail che abbiamo mandato agli espositori: abbiamo inviato la comunicazione solo per spiegare a chi ci chiedeva informazioni che noi non eravamo più gli organizzatori e quindi non potevamo rispondere noi e abbiamo indicato i nuovi referenti. Non abbiamo scritto che noi non avevamo partecipare al bando, è vero, ma era sottinteso.

In questi anni da organizzatori, abbiamo sempre cercato di promuovere le Deco e invogliare tutti gli espositori a partecipare, quest’anno molti non sono stati contattati e alcuni hanno esposto gratis, non sarà facile prossimamente chiedere di pagare per esporre. Qualcuno poi in questi giorni ha sollevato dubbi anche sulle date: negli anni abbiamo constatato che in questo periodo ci sono più affluenze in Città, anche in forza della festività di Ognissanti. 

Ci sono cose da rivedere, certo, ma l’ideale sarebbe che l’organizzatore fosse almeno confermato per tre anni, perché in questo modo può avere anche scontistiche per stand, elettricità e altri servizi. 

Sentire parlare di Breo e Piazza divisi è tremendo: il centro storico è uno, quello di Mondovì, ci sono due anime e bisogna apprezzarle entrambi. Sui vini: anche qui molti produttori locali non sono stati contattati. Non siamo d’accordo sulla cadenza biennale, ma sono contento di vedere che ci siano state tutte critiche costruttive”.

“Quest'anno è mancato l’allestimento aereo o un pannello che guidasse i visitatori - ha chiosato Valeria Bruno, vice presidente de La Funicolare -, fondamentale ripristinarlo per dare senso di continuità e omogeneità al percorso”.

“Confermo quanto detto da Mattia e aggiungo che solo le collaborazioni che abbiamo instaurato negli anni con espositori ed enti ci hanno consentito di organizzare, anche in tempi stretti, l’evento in passato - ha aggiunto Valentina Masante della segreteria organizzativa VM Style -. La nostra e-mail agli espositori non era una critica, assolutamente".

“Il discorso della biennalità - ha spiegato l’assessore Alessandro Terreno - poteva essere una soluzione in base ai costi della manifestazione. Sul bando triennale ci saranno ragionamenti da fare quando sarà in essere l’ente manifestazioni, ma bisogna dare anche delle garanzie.

Come già detto in altre occasioni l'affidamento ad Eventum è stato fatto tardi perché aspettavamo di chiudere le fatture dell'edizione precedente e su questo rimango fermo - ha chiosato Terreno - è una questione di serietà, prima si chiude un procedimento e poi se ne inizia un'altro. Personalmente poi ho una visione diversa della manifestazione, che ha un obiettivo chiaro e concreto puntare sulla valorizzazione e su attività di alto livello culturale, nel quale rientra anche la promozione dei vini Alta Langa, puntando sulla qualità e meno sulla quantità". 

“Condividiamo - ha concluso il sindaco - la proposta di un affidamento più lungo. Dalla mail sono scaturiti diversi problemi, ma non vogliamo entrare in polemica. Momenti come questa sera servono per confrontarsi e migliorare. Lavoriamo tutti nella stessa direzione e lo abbiamo ammesso: questo evento non è andato come volevamo. Per la collaborazione con l’alberghiero  - che gli altri anni era presente con i ragazzi alla manifestazione - è mancato il giusto coinvolgimento da parte degli organizzatori e la scuola non è stata avvisata in tempo. Tutto serve per fare meglio. Quest’anno l’assessore Terreno ha cercato sponsor privati per non pesare sulle casse comunali ed è quello che dovrà fare l’ente manifestazioni: questo per sottolineare che l'edizione 2024 è stata finanziata solo da enti e privati, non con i soldi delle casse comunali che, anche in ottica future, dovranno essere a disposizione di servizi scolastici, edilizia pubblica e iniziative sociali".

Le proposte sono state tante, difficile mettere tutti d'accordo, anzi impossibile, ma secondo noi qualche punto comune è emerso: l'affezione per il nome storico 'Peccati di Gola' che identificava la kermesse dedicata alle eccellenze enogastronomiche, la necessità di un percorso anche più contenuto ma che crei un percorso unito e - almeno da parte degli intervenuti - il desiderio di lasciare a Piazza con musei e monumenti l'anima culturale, garantendo a Breo gli stand enogastronomici. 

Arianna Pronestì

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