Omaggio di Saluzzo a Giambattista Bodoni, scoperto o riscoperto nell’identità di cittadino e di tipografo saluzzese, come nella modernità. E, soprattutto onore e riconoscimento a Giancarla Bertero autrice del libro (Fusta editore) “Bodoni, tipografo d’Europa” . Libro presentato ieri, martedì 3 dicembre al Monastero della Stella, incentrato sulla biografia di Bodoni, nato in città nel 1740, figlio di tipografi saluzzesi. Amò Saluzzo, città che fu orgogliosa di lui e ne ricambiò l’affetto. Città che non perde l’orgoglio e l’interesse, accogliendo le sollecitazioni, come ha evidenziato l’assessora alla cultura Attilia Gullino, lanciate dall’autrice durante l’incontro: la ricerca di edizioni bodoniane presso il mercato antiquario e presso i collezionisti, per arricchire il fondo che l’illustre cittadino donò alla città natale, conservato nella biblioteca dei fondi storici, di cui Giancarla Bertero fu responsabile, continuando, ad oggi, ad occuparsene come volontaria.
La sua fatica letteraria (“mi sono molto impegnata”) in libreria e nel nuovo spazio di Fusta editore Ameliber ( dolci e libri) di via Gualteri, porta anche nella sua discendenza tipografica : la stamperia Lobetti Bodoni attiva a Saluzzo, dove oggi c’è il banco Bpm e nell’ eredità bodoniana, intesa sia come produzione libraria conservata nella biblioteca civica che di materiale tipografico conservato al museo bodoniano di Parma. Eredità a cui attinge ancora a piene mani, la grafica contemporanea e il linguaggio pubblicitario.
Sul tema della modernità dei caratteri e del Bodoni riferimento per secoli dei tipografi italiani “era come San Giuseppe per i falegnami” si è incentrato l’intervento “Uomini di carattere: i type designers piemontesi del ‘900 e l’eredità bodoniana dal piombo alla rete” di Chiara De Macchi, figlia di Piero De Macchi, noto grafico, type designer, calligrafo, incisore, torinese che disegnò tra gli altri il Bach Bodoni e lavorò in base agli stilemi del tipografo saluzzese: “tanto più bello sarà un carattere quanto più avrà regolarità, nettezza, buon gusto e grazia”.
Il sigillo della presentazione a cura di Grado Merlo, professore emerito dell’Università statale di Milano intervenuto sul tema “Seguendo l’itinerario di un artigiano geniale” ha posto il focus sulla passione di Bodoni che trovò il senso della vita nell’arte del suo lavoro. Uno stimolo per tutti, un aiuto che l’appassionante libro può dare raccontrando di lui e del suo contributo alla nostra tradizione tipografica.
Con l’omaggio ai tipografi del piombo del passato, la sollecitazione a valorizzare le macchine da stampa, tipiche bodoniane, ancora sistemate nel vecchio stabilimento, chiuso da anni, della Edizioni Minerva Medica in corso IV Novembre.