Nel mese di ottobre, si è svolta a Palazzo Miretti la mostra fotografica “Cascine abbandonate”, non solo fotografie ma racconto di un viaggio nella storia degli ultimi due secoli del nostro territorio rurale.
Le foto, mirabilmente scattate dai membri del circolo “Imago”, ripercorrono - accompagnate da documenti storici e pannelli divulgativi - la tipologia originaria del “chiabotto” piemontese e delle sue dipendenze.
L’intento della mostra, organizzata dall’ associazione di volontariato culturale “Attività e cultura per Savigliano odv”, è di rendere consapevole il visitatore dello stato di abbandono totale o parziale dell’edilizia rurale tradizionale e di rimando di un’economia fatta di cura del territorio che si è di conseguenza persa. Alcune classi dell’Istituto Arimondi Eula nei diversi percorsi di studio sia liceale che tecnico ed economico, hanno visitato la mostra, accompagnati dai loro docenti, con la guida della dott.ssa Rosalba Belmondo.
Agli studenti sono stati forniti molti spunti di riflessione sull’importanza di non dimenticare che il territorio rurale è parte pulsante del più vasto territorio di Savigliano e come tale va curato e difeso dall’incuria al pari del contesto urbano. La dott.ssa Belmondo ha tenuto nel contempo ai ragazzi una lezione di sostenibilità, sottolineando anche il fatto che l’economia agricola attuale, fortemente meccanizzata e basata sulle monocolture più redditizie, depaupera l’ambiente della presenza di alberi e di varietà di specie vegetali e animali fondamentali sia per l’organicità del territorio che per la sua bellezza e fruibilità.
Si intende in proposito la mancanza di cura dei sentieri, delle fasce fluviali, delle antiche strade poderali, delle cappelle votive ecc. nonché la costruzione di moderni capannoni e di case per nulla attinenti al contesto rurale tradizionale. Nel contempo è stato ricordato agli studenti del corso CAT che il collegio nazionale dei geometri e dei geometri laureati ha di recente promulgato le nuove linee per il recupero degli edifici e delle aree rurali, uno spunto importante per il loro futuro lavoro.
Agli studenti è stata impartita una lezione di cittadinanza attiva e di formazione anche professionale volta a sensibilizzare i giovani ad un'attenzione più consapevole sul territorio nonché di conoscenza della storia locale cosiddetta “minore”, non sempre trattata dai libri di scuola. Il Dirigente Luca Martini e il corpo docente esprimono un ringraziamento di cuore per l’impegno sociale e civile dei curatori della mostra e in particolare alla dott.ssa Belmondo da sempre attenta alla formazione dei giovani verso la scoperta della bellezza e della cultura locale.