Finita l'udienza sul caso Nada Cella, la segretaria uccisa a Chiavari nello studio del suo commercialista Marco Soracco lo scorso 6 maggio 1996. Un passaggio tecnico, questa mattina in tribunale, davanti alle parti che in contraddittorio hanno partecipato alla formazione del fascicolo, l'insieme di atti non ripetibili che verranno trasmessi per l'avvio del processo approdando alla fase dibattimentale.
Dentro il fascicolo confluiscono la grande mole di atti, documenti non ripetibili come testimonianze di teste deceduti, i verbali di sequestro dell'epoca, quelli dell'autopsia. Tutto ciò in attesa del via al processo in Corte d'Assise il 6 febbraio.
<figure class="image"></figure>"Abbiamo composto il fascicolo, era un'udienza prevista perché alla fine del rinvio a giudizio si inseriscono gli atti che sono necessari per celebrare il processo davanti alla Corte d'Assise. Si tratta di atti irripetibili, cioè cose che non possono essere più effettuate: le intercettazioni disposte allora sulle quali verrà celebrato gran parte del processo, le testimonianze rese dalle persone che sono mancate, le consulenze, l'autopsia e l'aspetto genetico", ha dichiarato l'avvocata Sabrina Franzone, parte civile che assiste la madre di Cella, Silvana Smaniotto.
Gli avvocati degli imputati, ovvero Annalucia Cecere, la madre Maria Bacchioni e Marco Soracco hanno preferito non rilasciare dichiarazioni alla stampa.