Eventi - 01 dicembre 2024, 18:39

Successo a Busca per il concerto “Ritratto di un’epoca" dedicato ad Augusto Cominotti

Un viaggio musicale nei primi decenni del ‘900 con la soprano Maria Claudia Bergantin e il pianista Sebastian Roggero, tra fox trot, valzer e romantiche serenate, omaggiando la figura del compositore di Casa Savoia

La soprano Maria Claudia Bergantin con il pianista Sebastian Roggero

La soprano Maria Claudia Bergantin con il pianista Sebastian Roggero

L’aula magna del Civico Istituto Musicale di Busca, ha ospitato venerdì 29 novembre il concerto ‘Ritratto di un’epoca" dedicato alle musiche scritte da Augusto Cominotti, un evento molto apprezzato dal pubblico.

L’appuntamento rientra nella XX Stagione Artistica dell’associazione culturale Amici della Musica, diretta da Antonello Lerda, all’interno della sezione ‘On stage le eccellenze’ della rassegna concertistica “Musicaè”.

La serata ha avuto come protagonisti la soprano Maria Claudia Bergantin e il pianista Sebastian Roggero, che hanno saputo riportare gli spettatori alle atmosfere musicali dei primi trent’anni del Novecento.

L’antica sala, stile Liberty, si è rivelata una cornice ideale per un viaggio nel tempo attraverso generi musicali variegati, dal fox trot ai valzer cantati, dal tango alle serenate romantiche e le romanze.

Un omaggio alla figura del compositore torinese Augusto Cominotti (1883-1942)

Maria Claudia Bergantin, oltre a interpretare i brani con grande eleganza, ha accompagnato il pubblico alla scoperta di un mondo musicale ormai lontano, raccontando con grande emozione la figura di suo nonno materno, Augusto Cominotti.

Durante il concerto, la soprano ha spiegato: "Mio nonno materno, Augusto, è stato una figura straordinaria nella scena musicale dell’epoca. Era musicista di Casa Savoia e organista della Real Chiesa di San Lorenzo. Oltre a questo, era anche compositore di corte e autore di canzoni di successo, come i fox trot ballabili degli anni '20 e '30, pubblicati dalla Casa Editrice Damaso di via Po a Torino.

Nella sua carriera è stato pianista sulla nave Mafalda, violinista in varie orchestre e formazioni musicali e, al teatro Ghersi di Torino, accompagnava con il pianoforte i film muti, creando musiche in estemporanea. Non solo, è stato anche direttore d’orchestra dell’Eiar di Torino”.

Tra le composizioni di cominotti, ci sono brani, che sono stati proposti nel programma del concerto, molto significativi, quali ‘Fior di reggia’, scritto in occasione della nascita della principessa Maria Pia di Savoia, e una ‘Preghiera in memoria di re Umberto I di Savoia’, un requiem composto dopo il tragico regicidio del 29 luglio 1900, quando l’anarchico Gaetano Bresci sparò al re a Monza.

“Tengo a ricordare un brano a me particolarmente caro –ha detto Bergantin - il fox trot ‘Bilitis’. Mio nonno lo scrisse per omaggiare Italia Almirante Manzini, una grande attrice, protagonista del film ‘Cabiria’  del 2014 del regista Giovanni Pastrone. Quel film fu un successo talmente grande da essere considerato il primo colossal del cinema italiano e un capolavoro di fama internazionale, divenne infatti il primo film italiano proiettato negli Stati Uniti, alla Casa Bianca, alla presenza dell’allora presidente Woodrow Wilson.

Sebastian Roggero ha non solo accompagnato al pianoforte la voce della soprano, ma ha anche eseguito con maestria alcuni brani per piano solo tra cui appunto ‘Bilitis’ che fu un grande successo musicale dell’epoca e considerato il primo colossal del cinema italiano e un capolavoro di fama internazionale.

Oltre all’intensità delle sue interpretazioni vocali, Maria Claudia Bergantin ha arricchito la performance con delicate coreografie, movimenti eleganti che hanno reso le sue esibizioni ancora più coinvolgenti e suggestive.

Ogni gesto ha contribuito a evocare le atmosfere dell’epoca, aggiungendo un tocco teatrale e visivo alle emozioni trasmesse dalla musica.

Il concerto ha saputo unire la bellezza della musica alla ricchezza della narrazione storica, regalando al pubblico un’esperienza coinvolgente e carica di emozioni. Una serata che ha celebrato non solo un’epoca, ma anche un musicista il cui talento e versatilità continuano a risuonare nel tempo.

Anna Maria Parola

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