Cronaca - 29 novembre 2024, 07:24

L'amico non gli restituì 80 euro e lui lo denunciò per rapina, ma durante il processo mentì: condannato

Chiamato a testimoniare l'imputato aveva detto di non ricordare nulla di quanto dichiarato in caserma. Rinviato a giudizio per falsa testimonianza, in aula ammette le sue colpe: "Mi sono dato la zappa sui piedi. Ma quello che ho detto ai Carabinieri era vero"

L'aula del tribunale di Cuneo

L'aula del tribunale di Cuneo

Per dodici ore al giorno dovrà rimanere in casa agli arresti e solo per quattro potrà uscire, dovrà inoltre restare nel proprio comune di residenza e presentarsi ai Carabinieri ogni giorno e inoltre patente e passaporto gli saranno sospesi. Questa la pena inflitta in tribunale a Cuneo a F.Y.B., un ragazzo di origini ivoriane accusato di aver testimoniato  il falso nel processo a carico dell'amico A.D. per una rapina avvenuta a Largo Argentera a Borgo San Dalmazzo. La vittima di quell’episodio, per cui poi il ragazzo era stato ritenuto colpevole,  venne picchiato e derubato del cellulare. Era il dicembre 2018.  

Ma riavvolgiamo il nastro.  Prima che A.D., trentunenne somalo, venisse processato, F.Y.B qualche giorno dopo la rapina si recò a casa dell’amico per riscuotere un credito di 80 euro. Qui, la moglie di A.D., spaventata avvertì i Carabinieri i quali dopo aver parlato con il marito riferirono a F.Y.B. che in realtà l’uomo aveva detto di non dovergli restituire alcunché. A quel punto, arrivò la confessione: “F.Y.B. ci disse che A.D. gli aveva confidato di aver perso parte alla rapina occorsa nel dicembre 2018 - ha spiegato in aula uno dei Carabinieri-. Qualche giorno dopo lo convocammo in caserma per le sommarie informazioni”.  

L’accusa di falsa testimonianza nasce dal fatto che, quando F.Y.B. venne chiamato a testimoniare nel processo contro l’amico, si nascose dietro a molti “non lo so” aggiungendo di non ricordare quanto detto ai Carabinieri in precedenza perché in stato confusionale. “Sì, lo so, mi sono dato la zappa sui piedi da solo – ha spiegato – ma quello che avevo dichiarato era vero. Era A. D. ad aver rapinato quel ragazzo, solo che al processo non ricordavo più se me lo aveva confessato lui o lo avevo saputo in giro”.
 

CharB.

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