Attualità - 25 novembre 2024, 08:37

Mondovì, continua l'impegno delle donne in cammino per la pace

Lo scorso 22 novembre un incontro, al Caffè sociale, intitolato "Da Gaza al Libano". Lo scorso sabato il tradizionale flashmob per chiedere il cessate il fuoco, con un'iniziativa contro la violenza di genere

Mondovì, continua l'impegno delle donne in cammino per la pace

CI SONO COSE DA NON FARE MAI COME LA GUERRA, scrisse Gianni Rodari. Pare quasi una banalità, eppure soprattutto in questi ultimi anni l’impressione è che chi ha il potere politico e finanziario non la pensi affatto così.

Così è iniziato l’evento organizzato al Caffè sociale il 22 novembre dalle Donne in cammino per la pace di Mondovì.

Possiamo definirci “un mondo in guerra” secondo i dati dell’edizione 2024 del Global peace index, pubblicato a giugno dall’Institute for Economics & Peace. Nel mondo sono attivi 56 conflitti, il numero più alto mai registrato dalla fine della Seconda guerra mondiale.

Una nota, se pur a margine, merita di essere aggiunta: secondo i dati pubblicati dall'Istituto Internazionale di Ricerca sulla Pace di Stoccolma (Sipri) il 4 dicembre 2023, la produzione di armi non riesce a soddisfare la domanda.

Le Donne in cammino per la pace, però, continuano a cercare risposte diverse al conflitto armato e alla repressione poliziesca: i loro modi sono i flashmob del sabato mattina (vi daremo i prossimi appuntamenti) e gli incontri di controinformazione e di autoformazione a una cultura di pace e di rispetto dell’altro. Oltre alla strada, hanno ritenuto il Caffè sociale un luogo perfetto in cui agire, per la sua storia e per la sua mission.

L’enormità dell’ingiustizia che, non solo dal 7 ottobre, si verifica in Palestina ci ha fatto decidere di uscire dalle nostre case sicure per chiedere che si fermino le violenze a Gaza e in Cisgiordania, che vengano liberati gli ostaggi israeliani e che finisca l’occupazione perchè si realizzi finalmente l’autodeterminazione del popolo palestinese.

La liberazione della Palestina dovrebbe essere un punto di partenza e non di arrivo: le Donne in cammino sono ben consapevoli della necessità di sollecitare l’attenzione anche sugli altri conflitti in corso. La loro idea è di costituire un embrione di scuola di pace diffuso sul territorio. Una grande ambizione, certo. Ci si può davvero pensare.

c.s.

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