Il Castello di Nucetto è stato inserito tra "I Luoghi Del Cuore" del FAI, iniziativa promossa dal Fondo Ambiente Italiano nel 2003, in collaborazione con Intesa Sanpaolo che si propone di coinvolgere concretamente tutta la popolazione e di contribuire alla sensibilizzazione sul valore del patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese per dar voce e valorizzare anche i gioielli architettonici e storici meno conosciuti e garantirne la fruizione al pubblico.
A scegliere il "bene" vincitore di ciascuna edizione sono i cittadini che, nel corso del censimento, possono votare.
"Votate e fateci votare dai vostri amici e parenti, così potremo partecipare al bando promosso dal FAI, per un percorso di restauro o valorizzazione: saranno candidati tutti i luoghi che hanno ottenuto almeno 2.500 voti al censimento" - questo l'invito del sindaco Enzo Dho.
Votate al seguente link :
https://fondoambiente.it/luoghi/castello-di-nucetto?ldc
IL CASTELLO
Il castello, visibile e visitabile, consiste attualmente in una torre quadrata attorniata da consistenti ruderi che permettono ancora la individuazione dei numerosi locali che costituivano il complesso medievale. In preminente posizione su di un’altura alla sinistra del Tanaro, consente una emozionante vista su di un vasto territorio ove si conformano ambienti naturalistici con trasformazioni di tipo antropologico apportate nei secoli. Con uno stupefacente colpo d’occhio è consentito di osservare anche le altre fortezze con le quali fu collegato, quali quelle di Perlo, Battifollo, Bagnasco, Castelnuovo e Malpotremo. Il castello, probabilmente di origine arduinica, nato attorno al 1000, passò agli aleramici del ceppo del Vasto, indi ai marchesi Ceva ai quali rimase legato dando origine alla dinastia dei Ceva di Nucetto. Subì interventi di potenziamento e di abbellimento. Alcuni voluti da Giorgio II di Ceva detto il Nano, il marchese più influente di tutto il marchesato. Fece parte con tutto il marchesato di Ceva, della donazione avvenuta nel 1531 a Beatrice del Portogallo, moglie del duca di Savoia Carlo III. Sempre abitato sin verso la fine del 1700, subì per certo opera di devastazione dalle truppe di Amedeo VIII duca di Savoia nel 1414, dei filo spagnoli di Giorgio Spinola nel 1529 e la distruzione definitiva per opera delle truppe napoleoniche attorno al 1800, all’occasione delle mine per l’atterramento del forte di Ceva.