Attualità - 21 novembre 2024, 16:33

Con Casa Pride, il Trans Day Of Remembrance è arrivato a Bra

Riflessioni e poesie per accendere l’attenzione sulle vittime di transfobia

Con Casa Pride, il Trans Day Of Remembrance è arrivato a Bra

Mercoledì 20 novembre è avvenuta una piccola rivoluzione a Bra. Per la prima volta, la città ha ospitato un momento di riflessione e memoria in occasione del Trans Day Of Remembrance, la giornata che ogni anno ricorda le vittime di transicidio nel mondo.

A organizzare e coordinare l’evento è stata Casa Pride, la neonata associazione per persone LGBTQIA+ e alleate della provincia di Cuneo, con sede a Bra.

“Per noi, le persone non sono tutte uguali”, ha rivendicato il Presidente Davide Fissore nel suo discorso di apertura, sottolineando come Casa Pride sia uno spazio aperto alle differenze, dove ogni individualità può sentirsi accolta, rispettata e libera di esprimersi.

Amelia Di Muro, Segretaria dell’associazione ed esponente della comunità trans cittadina, ha condiviso riflessioni importanti sulla storia e il significato del Trans Day Of Remembrance.

Di Muro ha ripercorso i fatti che hanno portato alla nascita di questo memoriale, istituito nel 1998 in ricordo di Rita Hester, donna trans uccisa in Massachusset da chi credeva che la sua vita fosse un errore. 

 “Noi esistiamo”, le parole con cui la Segretaria ha chiuso il suo intervento: uno squarcio potente nel buio dell’indifferenza.

Chiara Fissore, co-fondatrice di Casa Pride, ha ricordato che “se è vero che tutte le vite sono diverse, anche tutte le morti lo sono”, sottolineando l’importanza di nominare la transfobia e portarla alla luce nel discorso pubblico, distinguendo con chiarezza gli omicidi causati dall’odio transfobico, affinché non restino nell’ombra.

Perché la transfobia uccide, quasi ogni giorno.

Il rapporto annuale del Trans Murder Monitoring segnala 350 nuovi assassinii nell’ultimo anno, una delle cifre più alte mai registrate dall’inizio del progetto. Il totale supera ora le 5.000 vittime documentate dal 2008. Il 94% delle persone uccise erano donne trans o persone transfemminili. Il 93% apparteneva a gruppi etnici marginalizzati. 

Ma la transfobia colpisce anche in modo più laterale e subdolo. Secondo i dati rilevati dall’Istituto Superiore di Sanità, circa il 40% delle persone transgender riferisce discriminazione nell’accesso ai servizi sanitari. Questo numero può spiegare almeno in parte la bassa percentuale di persone trans che si sottopone agli screening oncologici, come il pap test a scopo preventivo. Un fatto che ha delle ripercussioni reali sulla salute e il benessere degli individui. 

Per mettere in risalto l’impatto concreto della transfobia, le persone del direttivo si sono susseguite dando voce ai vissuti della comunità T.

Teresa De Rosa ha letto un brano tratto dal blog di Cloe Bianco, donna trans morta suicida nel 2022, dopo essere stata sospesa dall’insegnamento nel 2015 in seguito al suo coming out.

C’è stato spazio anche per i versi di Giovanna Cristina Vivinetto, poetessa transgender che con il suo libro d’esordio “Dolore minimo” ha dato visibilità e rappresentazione alle tematiche trans in Italia, ricevendo riconoscimenti e ispirando la serie TV “Prisma”. A seguire, un brano di Keath Silva, poeta transgender americano poco conosciuto, che esplora temi legati alla transizione di genere, alla guarigione dal trauma e all'autenticità personale. 

Riccardo Reviglio ha poi letto le storie delle (troppe) vittime di atti di violenza transfobica avvenuti quest’anno in Italia.

Il pubblico si è raccolto intorno al ricordo, reggendo candele o facendo luce coi telefoni per tenere simbolicamente accesa l’attenzione sulle vite calpestate nell’indifferenza generale. 

All’evento, patrocinato dal Comune di Bra, hanno partecipato anche membri del consiglio comunale e della giunta: l’assessora Lucilla Ciravegna, l’assessora Francesca Amato e l’assessore Francesco Matera.

Il vicesindaco Biagio Conterno è intervenuto per ribadire l’importanza della diversità come ricchezza: “In una società che tende a cercare scorciatoie attraverso l’omologazione e a dividere con l‘accetta, è importante chiamare le cose con il loro nome e rispettare le persone per quello che sono, non per quello che vorremmo che fossero”.

L’associazione ringrazia le autorità e le tante persone presenti nonostante il freddo: in qualche modo, ieri a Bra è stato fatto un piccolo pezzo di storia.

comunicato stampa

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