Attualità - 20 novembre 2024, 15:31

Donazione di organi e tessuti, il Santa Croce secondo solo alle Molinette per i trapianti a cuore fermo

Nel 2023 sono stati 24 i potenziali donatori e 15 quelli che hanno accettato. Dati in linea con il 2024. Stamattina la conferenza per raccontare il processo di donazione e procurement di organi all'ospedale di Cuneo

Da sinistra Giuseppe Coletta, la dottoressa Federica Lombardo, il dottor Domenico Vitale,  l'infermiera Patrizia Rosso e il direttore generale Livio Tranchida

Da sinistra Giuseppe Coletta, la dottoressa Federica Lombardo, il dottor Domenico Vitale, l'infermiera Patrizia Rosso e il direttore generale Livio Tranchida

Quando viene diffusa la notizia di una famiglia che ha acconsentito alla donazione degli organi di un proprio caro, l'approvazione è totale. E sempre si sottolinea la forza di chi, nel momento del massimo dolore, ha agito mettendo in circolo la massima generosità: il dono della vita a qualcun altro. Momenti difficili e dolorosi quelli della scelta di due genitori che hanno appena perso un figlio o di un uomo che ha perso la moglie. Eppure accadono. E la decisione deve essere presa in tempi rapidissimi. Ma quanti sono i casi all'ospedale di Cuneo che, pochi lo sanno, per le donazioni a cuore fermo è il secondo nosocomio del Piemonte, dopo Le Molinette di Torino?

Nel 2023 le donazioni sono state 15 su 24 possibili donatori. Le opposizioni sono state sei, tre i casi che si sono rivelati non idonei. Cos'è l'opposizione? In Italia si può esprimere il proprio consenso o il proprio diniego alla donazione di organi: in Italia lo hanno già fatto venti milioni di persone, il 70% ha detto di sì. Per chi non lo ha fatto, se si dovesse presentare la scelta, questa sarà in capo ai congiunti più stretti, quali coniugi o conviventi, figli o genitori. 

In particolare, sono stati donati 29 reni e 15 fegati (organi per i quali l'età del donatore ha poca influenza). Cuore e polmoni, invece, sono legati all'età. Sono state donate 46 cornee, che non sono organi ma tessuti. 

In provincia di Cuneo il tasso di opposizione è inferiore alla media nazionale. In Granda siamo attorno al 20%, in questo 2024. A livello nazionale è pari al 33%. "Questo è un territorio molto generoso. La popolazione cuneese è  attenta e sensibile a questi temi. Dall'altro lato, in questo ambito lavora una squadra di sanitari attenta e umana, dotata di grande sensibilità. Più che la competenza, in eventi e momenti così delicati, quello che fa la differenza è la delicatezza con la quale si trattano queste tematiche". A commentare è stato il direttore generale Livio Tranchida, che stamattina ha indetto una conferenza stampa per raccontare di questo ambito sanitario assieme al direttore del dipartimento Emergenza e Aree Critiche Giuseppe Coletta, all'infermiera Patrizia Rosso, esperta in procurement di organi e tessuti, al dottor Domenico Vitale, primario della Rianimazione e alla dottoressa Federica Lombardo, coordinatrice ospedaliera della donazione di organi e tessuti. 

La prima donazione di organi, a Cuneo, risale al 1981. Da allora di strada ne è stata fatta tantissima. A Cuneo e in tutto il Paese, a partire dalla sensibilizzazione sull'importanza di donare e di salvare vite. Sono migliorati i controlli sugli organi e, soprattutto, è stata creata una banca nazionale per le donazioni e un sistema che evidenzia il consenso o il dissenso al prelievo. Tempestività è la parola d'ordine. E organizzazione. I sanitari presenti, questa mattina hanno evidenziato come vengano coinvolte molte professionalità e sia necessario, in caso di intervento, agire in modo rapidissimo, mettendo a disposizione chirurghi e sale operatorie,. "La risposta è sempre totale da parte di tutt - ha evidenziato il dottor Coletta . E tutto il resto passa in secondo piano. Si annullano interventi programmati, si chiamano medici fuori servizio, perché, come facilmente immaginabile, la donazione degli organi non è un evento prevedibile e deve esserci la disponibilità di tutti, immediata". La scorsa settimana sono stati due gli interventi finalizzati alla donazione multiorgano. E come non ricordare lo straordinario intervento dello scorso gennaio, quando venne eseguito il prelievo contemporaneo del cuore, del fegato e dei reni all’ospedale di Cuneo da un donatore in morte cardiaca ed il successivo trapianto degli organi presso l'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino?

Una nuova frontiera dei trapianti. Con alcune particolarità che evidenziano l'efficienza e l'ospedale di Cuneo in questo ambito: la modalità di donazione è avvenuta dopo arresto cardiaco, donazione e trapianto sono avvenuti in due ospedali distanti, l'eccezionalità delle tecnologie impiegate per la preservazione degli organi, mantenuti in vita al di fuori del corpo del donatore in una condizione molto simile a quella fisiologica e il trasporto con sofisticate macchine di perfusione capaci di impedire il danneggiamento.

Questo è già il presente dell'ospedale di Cuneo, dove si riescono a fare cose inimmaginabili fino a pochi anni fa. ma ciò che davvero fa la differenza, ed è stato più volte sottolineato in mattinata, è la sensibilità con cui ci si approccia a chi deve fare una scelta per il proprio caro. Da un lato il dolore della morte e dall'altro, per qualcun altro, la speranza di un ritorno alla vita. In mezzo, i medici e gli infermieri, con tutto il loro bagaglio di formazione e umanità.

Barbara Simonelli

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