Si lavora quasi tutta una vita per giungere all’agognato momento della pensione, ma al momento di consultare l’importo dell’assegno, può sembrare che l’importo sia basso, o quantomeno inferiore rispetto a quello che si era preventivato. Com’è possibile? C’è stato qualche errore nel calcolo?
Per evitare questi inconvenienti è importante pianificare e usare strumenti di simulazione della futura pensione. Ci sono diversi servizi che permettono di verificare la propria situazione contributiva, stimare l’età pensionabile e l’importo previsto dell’assegno pensionistico.
Tuttavia, a volte, queste operazioni preventive non bastano e si possono notare degli errori nel calcolo dell’assegno pensionistico. In questo caso è importante sapere che si può chiedere il ricalcolo della pensione.
A chi chiedere il ricalcolo della pensione se l’importo è basso
Oltre agli strumenti online, è importante anche ottenere una consulenza professionale per valutare la ragione degli errori nel calcolo dell’assegno. Ad esempio, se chiedi il ricalcolo della pensione con MiaPensione, potrai verificare se l’importo che sembra sbagliato sia effettivamente corretto, oppure se, a causa di errori di calcolo, risulti inferiore a quanto spettante per i contributi versati.
Questi servizi, attraverso calcoli accurati, analisi approfondite e competenze specialistiche nel settore previdenziale, identificano e quantificano eventuali errori nell’importo pensionistico, assicurando così la tutela dei diritti del pensionato, tramite una relazione scritta dettagliata in grado di analizzare la carriera lavorativa e specificare calcoli e normative utilizzate.
Perché l’importo della pensione è basso?
Le pensioni possono essere basse per vari motivi, come ad esempio il caso in cui siano stati versati meno contributi durante la carriera lavorativa. Inoltre, l’importo pensionistico può variare in base a trattenute fiscali o a cumuli con altri redditi, risultando più alto o più basso. Tuttavia, sono da considerare anche errori contributivi, i quali possono essere corretti tramite ricalcolo o ricostituzione.
I termini di prescrizione per la richiesta variano a seconda della data di maturazione dei ratei, con una scadenza di 5 (per le rate di pensione già liquidate) o 10 anni (per il riconoscimento e la riliquidazione della pensione).
Ricalcolo della pensione con altro sistema
Una volta pensionati, non si può richiedere il ricalcolo con un sistema di calcolo diverso da quello già adottato, anche in base a quanto stabilito dalla sentenza n. 21057/2017 della Corte di Cassazione.
Tuttavia, chi non ha ancora ricevuto la liquidazione può rinunciare alla domanda di pensione e fare richiesta con un’altra opzione.
Esiste, inoltre, un’eccezione per i pensionati che possono richiedere un ricalcolo di questo tipo, ma solo nel caso di una seconda pensione supplementare o autonoma, in base a specifici requisiti.
Cos’è e come funziona la ricostituzione della pensione
La ricostituzione della pensione è un processo che consente di ricalcolare l’importo della pensione quando vengono riconosciuti contributi aggiuntivi o figurativi tardivamente, come nel caso di servizio militare o di errori amministrativi.
Questo ricalcolo può essere richiesto direttamente dal pensionato o avviato d’ufficio dall’ente previdenziale e non ha una scadenza specifica, salvo i sopraccitati termini di prescrizione.
Va precisato che la ricostituzione è differente dal supplemento di pensione, perché quest’ultimo corrisponde a una semplice aggiunta, mentre la ricostituzione prevede una rivalutazione completa della pensione. Questo può influire sulla data di decorrenza della pensione, che potrebbe essere anticipata o posticipata in base ai nuovi contributi.