Eventi - 17 novembre 2024, 12:15

“Arte e Carità”: un viaggio tra capolavori e solidarietà alla Casa Francotto di Busca [VIDEO E FOTO]

Un'esposizione di 120 opere che intrecciano la grande arte del ‘900 con il ricco patrimonio storico e religioso della città attraverso i secoli

Il momento del taglio del nastro

Il momento del taglio del nastro

Inaugurata ieri, sabato il 16 novembre a Busca la mostra "Arte e Carità. Dal patrimonio delle Confraternite ai capolavori moderni e contemporanei", un evento  espositivo che propone un emozionante viaggio tra cultura, spiritualità e impegno sociale. La mostra di Casa Francotto, (in piazza Regina Margherita),  raccoglie oltre 120 opere di maestri italiani e internazionali, portando in primo piano il patrimonio artistico locale e il suo indissolubile legame con la carità. Un'occasione unica per riflettere sull'importanza di questo valore universale attraverso l'arte.

Curata da Cinzia Tesio, Rino Tacchella, Dario Lorenzati e Bruno Raspini, con un allestimento realizzato da Maurizio Colombo.


[Video di Marco Di Molfetta]

L'iniziativa nasce da uno studio appassionato di Luca Gosso, ex sindaco di Busca, che ha curato il volume ‘Le opere caritative della Città di Busca’, un’opera che ripercorre sette secoli di storia, mettendo in luce la generosità della città, a partire dalle Confraternite del XV secolo fino ai giorni nostri. La mostra prende spunto da questa ricerca per tracciare un percorso che, dalle opere caritative antiche, arriva ai capolavori del Novecento, invitando i visitatori a riflettere su come la carità sia stata espressa attraverso l'arte nel corso dei secoli.

La presentazione dell'evento si è svolta nel Teatro Civico di Busca, in un'atmosfera  carica di emozione, arricchita dalla performance dell'Ensemble femminile ‘Voci Armonia’ della Fondazione Fossano Musica, che ha introdotto la conferenza con alcuni inni sacri. A fare gli onori di casa è stata l'assessora alla cultura del Comune di Busca, Lucia Rosso, che ha affermato: "Questa mostra celebra il tema universale della carità attraverso l'arte, mettendo in dialogo capolavori del Novecento come quelli di Fontana, Martini e Luzzati con le testimonianze artistiche delle Confraternite buschesi e il mondo del volontariato. Arte e carità sono valori che attraversano la storia e parlano ancora oggi, in un’epoca in cui la riflessione sulla generosità e sull’impegno verso il prossimo è più che mai necessaria. Questo evento rappresenta un viaggio artistico e storico che esplora la compassione, la solidarietà e la speranza, invitando a riflettere sull’impatto trasformativo della carità nella società".

Il sindaco di Busca, Ezio Donadio, ha sottolineato l’importanza della collaborazione con la città di Cherasco e con l’Ospedale Civile di Busca, che lo scorso anno ha celebra il suo 325° anniversario dalla fondazione: "Questa evento espositivo è il frutto di una collaborazione proficua, che non solo celebra il patrimonio storico e artistico, ma mette in luce anche il forte legame della nostra comunità con il volontariato. Il nostro ospedale, che ha attraversato secoli di storia, è un simbolo dell'impegno verso il prossimo e della solidarietà che da sempre caratterizza la nostra città. La mostra  vuole essere un omaggio a tutti coloro che, nel corso dei secoli, hanno operato per il bene della collettività: sacerdoti, suore, medici, laici e benefattori. Ma soprattutto, vuole sensibilizzare i giovani sull’importanza della carità in una società sempre più individualista e meno incline alla generosità".

Anche il parroco di Busca, don Roberto Bruna, ha partecipato alla conferenza, portando una riflessione profonda sulla carità dal punto di vista cristiano:
"La carità, come ci insegna San Paolo nella sua lettera ai Corinzi, è prima di tutto amore. Un amore che non è egoista, che è paziente, che è gentile, che spera e sopporta tutto. La carità è un valore eterno, che non cambia con il tempo e che, come l'arte, ci aiuta a vedere il mondo con occhi più aperti e generosi. La carità è un atto che si fa sempre con il cuore e non ha mai fine. Questo è il messaggio che ci trasmettono anche le opere esposte in questa mostra, che raccontano la carità come un valore che unisce e che dà speranza".

La curatrice Cinzia Tesio ha spiegato come l'arte possa essere un potente strumento di riflessione sociale e educazione civica, andando oltre il semplice aspetto estetico e suscitando emozioni profonde "L'arte, come strumento di riflessione sociale, diventa un mezzo per sensibilizzare la società ai temi universali della carità e dell'amore incondizionato. Le opere esposte qui raccontano storie di vita, di sofferenza, di speranza e di amore. Dai simboli della maternità, che esprimono la protezione e la cura, al cuore, che rappresenta l'amore incondizionato, fino alla croce, che pur rappresentando inizialmente la sofferenza, diventa un segno di speranza e redenzione. Ogni simbolo nelle opere presenti vuole raccontare l'importanza della carità e del sacrificio per il bene comune. Un esempio significativo è la Via Crucis di Mario Tallone, che con le sue 14 stazioni racconta il cammino doloroso e salvifico di ogni individuo".

Rino Tacchella, della mostra, ha sottolineato l'importanza di unire le opere antiche delle Confraternite con quelle moderne di maestri come Lucio Fontana, Picasso e Manzù.
"Abbiamo voluto creare un dialogo tra passato e presente, unendo le testimonianze artistiche delle Confraternite buschesi con i capolavori del Novecento. Le sculture di Fontana, in particolare, sono un esempio di come l'arte possa trasformare la spiritualità in forma. Due sue opere, una Madonna in ceramica smaltata e una Madonna in terracotta, pur non essendo opere spazialiste, raccontano la sacralità e la maternità con una potenza figurativa straordinaria".

Bruno Raspini ha approfondito la parte della mostra dedicata alle Confraternite, illustrando le testimonianze artistiche che raccontano la carità nella storia di Busca.
"Le opere esposte testimoniano come le Confraternite, fin dal Basso Medioevo, abbiano utilizzato l'arte non solo come espressione religiosa, ma anche come mezzo per accrescere il prestigio delle loro istituzioni. Tra le opere più significative, c’è un dipinto dell'Annunciazione che, seppur rovinato e privo di documentazione storica precisa, risale al tardo Cinquecento e mostra lo stile dell'epoca. Altri oggetti di grande valore sono un inginocchiatoio del Seicento e i medaglioni processionali in argento sbalzato, realizzati per il Monte di Pietà di Busca, che rappresentano un legame profondo tra arte e carità".

Il vicesindaco di Cherasco, Umberto Ferrondi, ha parlato della collaborazione tra le due città, evidenziando anche l'importanza della cultura condivisa:
"La sinergia tra Cherasco e Busca è un esempio di come l'arte possa unire e sensibilizzare le comunità. Quest’anno Cherasco ha dedicato una grande mostra a Emanuele Luzzati, e questo gemellaggio artistico ci permette di offrire ai visitatori un percorso che va dalle tradizioni storiche della carità a quelle contemporanee. L’arte è un linguaggio universale che unisce e aiuta a riflettere sulla bellezza, sulla generosità e sull’importanza di prendersi cura degli altri".

Marco Gallo, assessore regionale ed ex sindaco di Busca, ha concluso con una riflessione sulla portata dell’evento, sottolineando come la collaborazione tra le città di Busca e Cherasco: “Questo evento espositivo – afferma Gallo - è il frutto di una rara e proficua collaborazione culturale tra le due città.  La mostra invita alla riflessione sul tema della carità, proponendo un percorso che va dai volti della generosità alle figure emblematiche del XX secolo. Un ringraziamento va alle amministrazioni locali e a tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto, che sicuramente arricchirà ulteriormente la cooperazione tra le due città, aprendo la strada a future iniziative”.

Infine, Milva Rinaudo, dirigente scolastica, ha sottolineato il valore educativo della mostra per le giovani generazioni: "È fondamentale che le nuove generazioni imparino che la carità non è solo un atto di beneficenza, ma un valore che appartiene alla civiltà e che si deve tradurre in azioni concrete di inclusione e di unione. L'arte è il mezzo migliore per insegnare questi valori, perché stimola la riflessione, l'empatia e il desiderio di fare del bene".

La mostra sarà visitabile fino al 9 febbraio con i seguenti orari: venerdì (15,30-18,30), sabato (10-12 e 15,30-18,30), domenica e festivi (10-12 e 14,30-18,30).

Biglietti:
Intero 10 euro, Ridotto 6 euro (buschesi, enti convenzionati, insegnanti, studenti universitari).
Gratuito per under 14 e tessera musei.

EVENTO COLLATERALI ALLA MOSTRA: VISITA ALL’EREMO DI BELMONTE

Oggi pomeriggio, domenica 17 novembre a partire dalle 14,30 compreso nel biglietto della mostra è in programma una visita guidata con l’apertura straordinaria dell’Eremo di Belmonte in collaborazione con l’associazione ‘I volontari dell’Eremo’

Per i possessori della tessera musei l’ingresso alla mostra di Casa Francotto è gratuito, ma è richiesto un contributo di 5 euro per gli eventi collaterali.

Prenotazione al 371.5420603 o scrivendo una mail a info@casafrancotto.it.

Anna Maria Parola

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