Attualità - 15 novembre 2024, 20:17

A Savigliano si celebrano i 250 anni dalla nascita del benefattore Luigi Carignani di Chianoc

Domani, 16 novembre, a palazzo Taffini un incontro per ricordare il pioniere dell’assistenza sociale e l’eredità di amore e solidarietà lasciata alla città

Il dipinto di Luigi Carignani di Chianoc affisso nella casa di Rioso di Savigliano che porta il suo nome

Il dipinto di Luigi Carignani di Chianoc affisso nella casa di Rioso di Savigliano che porta il suo nome


Ricorrono quest’anno i 250 anni dalla nascita di Luigi Carignani di Chianoc, una figura straordinaria nella storia della città di Savigliano e della solidarietà sociale.

Per onorare questa importante ricorrenza, domani, sabato 16 novembre, alle 17, si terrà a Palazzo Taffini (in via Sant’Andrea 53) una celebrazione che unirà momenti di riflessione, musica e convivialità.

Nato nel 1774, Luigi Carignani dedicò la sua vita a servire i più bisognosi, lasciando un’eredità di amore e carità che perdura tuttora.

Canonico e cavaliere, Carignani fondò nel 1820 la "Pia Unione di Maria Santissima del Buon Consiglio", con lo scopo di visitare e soccorrere i poveri infermi direttamente a domicilio, offrendo loro conforto e assistenza. Questo sodalizio, basato su un modello di prossimità e cura, rappresentò un’idea pionieristica di assistenza sociale per l’epoca.

Questo sodalizio fu il precursore della casa di riposo Chianoc, tuttora attiva a Savigliano (in via Donatori del Sangue) e simbolo della continuità dell’opera di assistenza e solidarietà avviata dal benefattore.

L’opera di Carignani si sviluppò rapidamente: nel 1824 venne aperta una prima struttura per accogliere i bisognosi più vulnerabili, incapaci di sostenersi a causa dell’età o di malattie croniche

Grazie al sostegno di Carlo Felice, re di Sardegna, la Pia Unione ottenne il riconoscimento ufficiale nel 1825, con la possibilità di accettare donazioni e legati per espandere ulteriormente la sua missione.

Fu così che, in pochi anni, venne costruito un vero e proprio ospedale per malati cronici e incurabili, capace di accogliere decine di persone.

La struttura crebbe a tal punto da diventare un punto di riferimento per tutta la città e i suoi sobborghi. Nel 1867, con decreto di Vittorio Emanuele II, l’opera fu formalmente riconosciuta come istituzione pubblica, unendo assistenza domiciliare e ricovero in un sistema integrato di carità organizzata.

L’incontro di domani, sabato 16 novembre, sarà aperto dai saluti delle autorità e proseguirà con una relazione di Silvia Olivero, direttrice del Museo Civico, che approfondirà la vita e il lascito di Luigi Carignani.

Non mancheranno momenti musicali, affidati al Civico Istituto Musicale G.B. Fergusio e al Conservatorio G. Verdi di Torino, con esibizioni di Pietro Caresana alla viola e delle pianiste Angelica Rocca e Margherita Leone.

AMP

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