Un breve passaggio, ieri, durante la presentazione, in Camera di Commercio a Cuneo, del secondo focus sullo stato di salute del settore Cultura nella nostra provincia. Nelle parole dell'editore Nino Aragno, che ha aperto l'incontro, un riferimento alla Fondazione CRC, al lavoro per - citiamo - "la realizzazione di un museo d'arte contemporanea a Cuneo, che è anche la sintesi materiale di un altissimo numero di collezionisti privati sul territorio, di una qualità che non ha eguali in altre parti di questo Paese".
Difficile, se non impossibile, non pensare all'imprenditore fossanese Matteo Viglietta, anche lui, ieri, citato da Aragno. Scomparso nel 2020 a 79 anni, con la compagna Bruna Girodengo aveva aperto un museo privato a Busca, dove ospitare parte della sua collezione di arte contemporanea, la Collezione La Gaia, che comprende più di duemila opere, tra cui autentici capolavori. Si tratta di una delle collezioni private più importanti d'Italia.
E se questo enorme patrimonio fosse messo a disposizione di tutti in un museo che, finalmente, facesse diventare Cuneo davvero una città turisticamente attrattiva? Le centinaia di migliaia di turisti che, ogni anno, arrivano nelle Langhe da ogni parte d'Europa e non solo, non sarebbero disposti a farsi un'oretta di macchina per venire a vedere le opere dei più importanti e acclamati artisti contemporanei al mondo? Perché Cuneo, per poter ambire a diventare una città turistica, deve osare. Non bastano i tanti eventi, grandi o piccoli, che la animano durante l'anno, serve qualcosa di più.
E quel di più, come ha annunciato ieri Nino Aragno, è tra gli obiettivi della Fondazione CRC e della presidenza di Mauro Gola, imprenditore che, già con la nuova sede di Confindustria, Casa Betania, inaugurata sotto la sua presidenza, ha fatto capire come l'arte e il bello facciano parte della sua vision. Un museo di arte contemporanea da realizzare nei pressi del Parco Parri, sembrerebbe, in particolare nell'area dell'ex Caserma Montezemolo, di proprietà del Comune. La progettazione dell'edificio verrebbe affidata ad architetti di fama internazionale, puntando ad essere, già di per sè, un'opera d'arte. Il modello da seguire potrebbe essere quello del MART di Rovereto, che attira migliaia di turisti ogni anno. Cuneo punterebbe, stando alle parole di Aragno, a fare altrettanto, con la Fondazione CRC come capofila di questo importantissimo progetto.
Gli ingredienti per il sogno ci sono tutti. Ora si attendono i passi perché possa diventare realtà. Difficile, infatti, che le parole di Aragno non abbiano una base solida e concreta, nonostante dalla Fondazione CRC nessuno, per ora, le abbia confermate. Ma, lo sottolineiamo, nemmeno smentite.