“Il Bim (Bacino imbrifero montano) del Varaita ha come scopo il finanziamento di opere di pubblica utilità ed interventi che devono favorire il progresso economico e sociale delle popolazioni dei Comuni che lo compongono. Credo che un Comune di quasi 3000 abitanti come Piasco debba poter avere voce in capitolo nelle decisioni e nella strategia da mettere in campo per raggiungere gli obiettivi che vengono fissati”.
Così la sindaca di Piasco Stefania Dalmasso a proposito della definizione del nuovo organigramma del consorzio in corso di definizione.
“Se si scorre la lista dei Comuni che negli ultimi 15 anni hanno composto la deputazione del Bim – osserva - credo venga spontaneo inserire il nostro Comune, che non ha mai fato parte di quel tavolo. Senza dimenticare – annota ancora - che non guasterebbe avere il 40% della giunta rappresentato dalle donne, come prescritto per le giunte dei Comuni da una disposizione di legge del 2014”.
La sindaca, prendendo spunto dal “caso Bim” che sta facendo discutere in questi giorni gli ambienti politico-amministrativi valligiani, coglie anche l’occasione per ribadire di “essere favorevole alle quote rosa che garantiscono alle donne un minimo di rappresentanza nelle istituzioni che decidono, anche se è triste – constata - che in un Paese democratico, per sancire un diritto, servano ancora le quote rosa".
Dalmasso non vuole innescare polemiche né aprire fronti di ostilità con chicchesia e per questa ragione si dice fiduciosa che le istanze da lei manifestate saranno recepite.
“Ho espresso tutte queste considerazioni ai colleghi amministratori della valle e sono sicura – afferma - che non potranno ignorarle nella formazione della prossima “deputazione” (giunta esecutiva) del Bim”.