Una lunga e articolata indagine della Polizia Stradale di Verbania e della Polizia Ferroviaria di Domodossola, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verbania e svolta grazie anche alla collaborazione degli Uffici della Motorizzazione Civile di Domodossola, ha permesso di individuare un gruppo criminale, composto da cittadini egiziani e pakistani, che a fini di lucro, garantiva a soggetti prevalentemente extracomunitari il conseguimento con modalità illecite della patente di guida di categoria “B” e, in alcuni casi, addirittura la patente di categoria superiore.
Numerosi gli episodi di esami truccati ricostruiti durante i mesi di indagine: coinvolta anche la provincia di Cuneo, assieme a quelle di Vercelli, Como, Novara, Savona, Biella, Pordenone, Torino, Verona, Venezia, Padova e Treviso.
Sono tuttora in corso verifiche finalizzate all’identificazione completa dei canditati che si ritiene abbiano conseguito illecitamente la patente, cosicché possa essere avviato l'iter per la revisione dei titoli di guida eventualmente conseguiti.
L’indagine è nata nel mese di maggio 2023, quando i poliziotti avevano sorpreso tre cittadini egiziani residenti nella provincia di Milano, presentatisi all’esame teorico per il conseguimento della patente presso la Motorizzazione Civile di Domodossola, brillantemente superato, in possesso di strumentazione per la trasmissione e ricezione di dati e funzionale a ricevere suggerimenti dall’esterno per rispondere correttamente alle domande. Lo stesso giorno, in concomitanza con il sequestro dei dispositivi utilizzati dai tre neopatentati, al termine di un breve inseguimento a piedi per le vie di Domodossola, gli agenti erano riusciti a fermare ed identificare il soggetto pakistano, residente a Bolzano, che prima dell’inizio della sessione d’esame aveva fornito loro i dispositivi sequestrati.
L’attività investigativa successiva è stata articolata sia su metodi tradizionali (appostamenti, pedinamenti, perquisizioni personali e domiciliari, sequestri di denaro e di dispositivi elettronici), attuati nella stessa città di Domodossola e nelle province di Vercelli, Milano e Brescia, sia con l’analisi di numerosi dati contenuti sui supporti sequestrati, e dei dati del traffico telefonico e telematico intercorso sulle utenze e IMEI collegate a questi ultimi.
Essa ha permesso di scoprire come il gruppo, previo versamento da parte di ogni candidato di una somma di circa 4.000 € in contanti, forniva loro un pacchetto completo di servizi per il conseguimento della patente. A tale prezzo, il gruppo si occupava di tutte le incombenze burocratiche relative alla presentazione dei documenti per l’iscrizione all’esame, quali, ad esempio, il pagamento dei bollettini e la prenotazione delle visite mediche, dell’accompagnamento dei candidati presso la sede dell’esame, della materiale fornitura di strumentazione confezionata su abbigliamento predisposto per l’occasione, e, infine, della vestizione e messa a punto degli strumenti.
E’ stato accertato in più occasioni, infatti, che il giorno dell’esame il candidato/cliente veniva accompagnato in un luogo appartato nei pressi della sede della Motorizzazione Civile in cui si sarebbe svolta la prova, dove gli veniva fornita una camicia, una maglietta o una giacca munita di microtelecamera, collegata ad una batteria ed ad un router video, attraverso cui venivano poi trasmesse al suggeritore esterno le immagini dei quiz ripresi sul monitor del computer sul quale si sarebbe svolto l’esame teorico. Al candidato venivano, altresì, forniti e celati addosso un modem audio o un telefono ed un micro auricolare bluetooth collegato ad esso, tramite i quali il suggeritore dell’organizzazione poteva riferire le risposte esatte dei quiz.
L’indagine si è conclusa con la denuncia a piede libero di 14 persone coinvolte a vario titolo nell’attività illecita, tutte di nazionalità egiziana e pakistana residenti prevalentemente nel milanese e nel bresciano, tra le quali anche un pakistano residente in provincia di Bologna, ritenuto uno dei suggeritori dell’organizzazione. I reati ipotizzati sono quelli di falso e produzione di elaborati per il conseguimento di titoli abilitativi non propri.
Nelle diverse perquisizioni personali e locali eseguite sono stati sequestrati 14 telefoni cellulari, 9 modem video/audio, 6 auricolari, 6 micro telecamere, 15 capi di abbigliamento già attrezzati con i dispositivi tra cui microtelecamere già installate ed occultate nei bottoni, decine di batterie per l’alimentazione dei dispositivi, 12.000 € in contanti nonché una pinzetta per l’estrazione dei micro auricolari.
Inoltre uno degli apparecchi telefonici sequestrati, risultato rubato pochi mesi prima in provincia di Piacenza, dopo l’analisi del suo contenuto è stato restituito al legittimo proprietario. Il possessore è stato segnalato anche per il reato di ricettazione.
L’illecito conseguimento delle patenti di guida è un fenomeno assai lucroso e in preoccupante espansione.