“A essere probabilmente congelato sarebbe il programma futuro di sviluppo dell’Ente. Siamo ben consci del valore dei dipendenti pubblici e del fatto che è il personale che lavora in Municipio, e negli enti pubblici in generale, a far funzionare la macchina e il sistema Italia. Ed è nelle nostre intenzioni valorizzare il personale e, nei limiti del possibile, portare avanti il piano assunzioni per il bene della Città”.
Risponde così la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero agli affondi portati a mezzo stampa dai sindacati – CGIL e FP CGIL – relativamente alle situazioni lavorative che coinvolgono la sfera dei dipendenti pubblici.
In un comunicato stampa pubblicato – anche dal nostro giornale – negli scorsi giorni le sigle sindacali hanno sottolineato come il Comune rischi il blocco delle assunzioni e la messa in discussione dei servizi erogabili ai cittadini e/o l’aumento della tassazione locale. “Si può decidere di applicare un’equa politica fiscale nel rispetto del principio di proporzionalità sancito dalla Costituzione, di contrastare realmente, e non a parole l’enorme evasione fiscale italiana o continuare a strizzare l’occhio ai furbetti o alle fasce della popolazione più abbienti, promuovendo nuovi condoni e tassazioni di favore per redditi decisamente elevati e ricercare i soldi mancanti per la manovra di bilancio nei tagli indiscriminati al welfare pubblico che penalizzano le persone più in difficoltà – si legge nella nota -. Risultato: crescono la povertà, le tensioni sociali e la disaffezione per le istituzioni pubbliche”.
“E' in questo contesto che ci permettiamo di evidenziare che alcune dichiarazioni rischiano di produrre un sillogismo pericoloso, auspichiamo non voluto, tra il rinnovo dei contratti nazionali dei dipendenti pubblici e la possibile insostenibilità del bilancio comunale a cui rispondere con un taglio dei servizi o con l’aumento della tassazione locale – concludono CGIL e FP CGIL -. Il rinnovo dei contratti nazionali è un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici a vedersi riconosciuto un adeguato aumento economico che paghi, almeno in parte, l’impegno quotidiano speso per supplire alle deficienze organizzative di enti locali alle prese con risorse economiche sempre più risicate. Pertanto rivolgiamo un appello all'amministrazione comunale, gli altri comuni e alle loro associazioni a partire da Anci, a sostenere la nostra mobilitazione per contrastare i tagli del Governo e per rivendicare maggiori risorse per il rinnovo dei contratti nazionali”.
Manassero: “In attesa del Governo”
La risposta della sindaca ha il sapore di una puntualizzazione atta a chiarire la posizione del Comune e le esternazioni pubbliche a cui i sindacati fanno esplicito riferimento: “Siamo in una fase in cui ancora non conosciamo tutti gli elementi della legge di bilancio: dai primi annunci pare che imporrà da parte dello Stato ulteriori tagli alla spesa corrente per i Comuni, che si dovranno così fare carico di contribuire alla sostenibilità della finanza pubblica. Pare anche che una simile misura si dovrà applicare a tutti i Comuni sopra i 5 mila abitanti (quindi l’80% dei Comuni italiani). Questo ovviamente non ci vede d’accordo, perché un ulteriore taglio alla spesa corrente andrebbe a discapito dei servizi erogati. Noi auspichiamo che ci siano dei correttivi applicabili alla legge di bilancio e che la voce dei Comuni, attraverso l’ANCI, possa coalizzarsi per essere incisiva”.
“In questi anni il Comune di Cuneo ha portato avanti una consistente linea di rinnovamento e potenziamento del personale, che è passato dalle 309 unità del 2020 alle 340 attuali (più 7 a tempo determinato) – prosegue la sindaca -. Certo è che nessuno mette in discussione la tutela dei diritti dei lavoratori. Vedremo che cosa il Governo ci imporrà. Dovremo lavorare insieme per affrontare gli scenari che si apriranno”.