- 28 ottobre 2024, 18:07

Ad Alba il convegno nazionale "La lezione del Tanaro: memorie, insegnamenti e prospettive future"

Organizzato dal Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cuneo si terrà l'11 novembre al Teatro Sociale

Immagine di archivio dell'alluvione del 1994

Immagine di archivio dell'alluvione del 1994

Il Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cuneo organizza il Convegno Nazionale "La lezione del Tanaro: memorie, insegnamenti e prospettive future", che si terrà lunedì 11 Novembre 2024 presso la Sala M. Torta Morolin del Teatro Sociale ad Alba dalle ore 9,00 alle ore 18,30.

La Giornata si propone di essere un punto di riferimento non solo commemorativo ma vuole rivolgersi in modo particolare ai tecnici che hanno operato e che operano e che opereranno nel campo della prevenzione e della mitigazione del rischio idrogeologico e di salvaguardia del territorio, agli esperti e agli amministratori che si occupano di pianificazione territoriale e di progettazione.

La ricorrenza dei 30 anni dell’alluvione in Piemonte sarà un’occasione per ricordare le vittime ed i danni subiti da un vasto territorio, per analizzare le cause e gli effetti dell’evento, valutare i progressi compiuti in termini di prevenzione e gestione del rischio idrogeologico e definire le strategie per gli interventi per un futuro più sicuro.

Le alluvioni rappresentano una delle maggiori minacce per il nostro Paese. “È fondamentale fare tesoro delle esperienze passate, comprendere le cause profonde di questi eventi estremi e mettere in atto misure efficaci per prevenire e mitigare i rischi futuri” afferma il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cuneo Ing. Adriano Scarzella.

Negli ultimi anni siamo stati testimoni di fenomeni metereologici estremi, caratterizzati da un’alternanza di ondate di siccità e piogge intense, con conseguenti alluvioni e danni ambientali più o meno gravi a cose e persone. I danni si contano, infatti, sia in termini di perdite economiche che di vite umane.

Pertanto diventa cruciale modificare le misure preventive che devono essere basate su un approccio multidisciplinare, coinvolgendo esperti in idrologia, ingegneria civile, urbanistica, ecologia e altre discipline pertinenti. Inoltre, la collaborazione tra tecnici esperti, autorità locali, comunità e organizzazioni risulta fondamentale per l’efficacia di tali strategie.

Sottolinea ancora l’Ing. Adriano Scarzella: “Ormai da anni gli ingegneri italiani sostengono con forza l’attuazione delle opere di prevenzione, sulla base di numerosi rapporti del Centro Studi CNI che dimostrano come la prevenzione sia economicamente più vantaggiosa rispetto ai costi che lo Stato è costretto a sostenere per le varie ricostruzioni”.

Attraverso la presenza degli esperti, il convegno mira a delineare nuove strategie efficaci e sostenibili per proteggere il nostro Paese e le sue comunità dalle conseguenze sempre più frequenti e severe del rischio idrogeologico.

Durante il Convegno sono previsti interventi in qualità di relatori autorevoli specialisti nel campo accademico, istituzionale ed esperti professionisti e l’Ing. Fabrizio Curcio, Dirigente generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri concluderà i lavori.

c.s.

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