Un funerale, ma non dedicato al ricordo di una persona quanto piuttosto a quello di un progetto. Quello per dotare la città di Cuneo di una sala del commiato, luogo adatto a piangere chi non si riconosceva in alcuna religione.
Avrà luogo domenica 27 ottobre alle 17 davanti al municipio del capoluogo provinciale, espressione del gruppo Radicali, che da anni sostiene il progetto sottolineandone l’urgenza: “A distanza di quasi quattro anni dal deposito delle firme per l’istituzione di una sala del commiato di Cuneo, non possiamo che constatare la morte delle tante vane promesse dell’amministrazione comunale – hanno comunicato Lorenzo Roggia, Emanuele Gallo e Alice Depetro -. Non ci stanchiamo di dirlo: dotare la città di un luogo per il commiato laico è sintomo di senso civico e di comprensione del principio di laicità. Ognuno deve avere il diritto poter decidere di essere ricordato in un luogo che non rappresenta alcuna religione”.
“Far finta di comprenderlo e poi non agire, come fa Manassero sistematicamente, é sintomo di scarsa sensibilità al tema e mancanza di rispetto verso i cittadini. Lo chiediamo ancora una volta: serve agire ora e dare a Cuneo un luogo per permettere a tutti di essere ricordati come credono”.
Serale: “Stiamo cercando una sede, non dimentichiamo il tema”
Nonostante le dichiarazioni del direttivo cuneese dei Radicali l’amministrazione comunale ha tenuto aperta la porta sulla sala del commiato anche in tempi recenti. A settembre, nel corso delle discussioni sul DUP, il vicesindaco Luca Serale ha aggiornato sul tema dicendo che erano in valutazione diverse possibili sedi e risposto a un’interpellanza presentata da Cuneo Solidale e Democratica nel Consiglio comunale dello scorso giugno: “Il tema ce l’ho in testa da sette anni, tanto che è già stata attivata una ricognizione dei fabbricati comunali potenzialmente utili allo scopo. Vogliamo trovare un luogo che corrisponda alla perfezione sia alla nostra idea di progetto che alla normativa: non una sala polivalente o le sale mortuarie del cimitero o una chiesa sconsacrata, vogliamo dare concretamente alla città una sala del commiato”.
Una risposta che, già in allora, aveva agitato la compagine radicale cittadina: “Alle parole e alle promesse in questi anni ci siamo abituati: ne abbiamo sentite fin troppe nei numerosi incontri avuti con l’amministrazione dopo la consegna delle firme che abbiamo raccolto per istituire un luogo per il commiato laico. Ciò a cui non ci abitueremo mai é l’incapacità di porre al centro il rispetto delle scelte individuali e, quindi, il porre come priorità quella di trovare finalmente uno spazio da adibire a sala del commiato, con decenni di ritardo, per dare dignità alle persone decedute che non credono e ai loro familiari. Manassero diminuisca gli annunci e concretizzi promesse”.
La misura, per Roggia, Gallo e Depetro, dev’essersi alla fine colmata.