Attualità - 21 ottobre 2024, 15:21

Prodotti in fuga...dal carcere, dall’armadio, dal cassonetto: aperta la boutique sociale della seconda vita

Inaugurato lo spazio in via Maghelona a Saluzzo. Un progetto per la collettività di economia circolare promosso da Ur.Ca: raccolta, riuso, trasformazione sono le parole chiave. Con il ricavato si finanzieranno progetti di inserimento lavorativo di carcerati e persone svantaggiate

Saluzzo, momenti dell'inaugurazione di "Prodotti in fuga" in via Maghelona 16

Saluzzo, momenti dell'inaugurazione di "Prodotti in fuga" in via Maghelona 16

"Prodotti in fuga"...dal carcere, dall’armadio, dal cassonetto. Abiti usati e accessori "made dietro le sbarre", hanno nuove oppportunità di vita nello spazio inaugurato sabato a Saluzzo, in via Maghelona 16. Non solo una bottega sociale a piccoli prezzi, ma un luogo di comunità, un laboratorio di trasformazione per persone, indumenti e cose nella direzione di riciclo ed economia circolare. 

Al taglio del nastro grande attenzione all'idea e presenze numericamente importanti: segnale di una riflessione comunitaria sul tema, evidenziata anche dal successo della chiamata ai cittadini per raccogliere abiti usati.

"Ne sono giunti tanti: usati ma anche molti nuovi, ancora con il cartellino appeso, donati da negozi della città-  racconta Alida Anelli, presidente della cooperativa sociale Ur-Ca, promotrice del progetto - Abbiamo dovuto scartare solo il 5% del materiale: un indice che parla chiaro del nostro stile di vita"

I capi sono esposti ora come collezione 2024 - 2025 nel negozio votato al riciclo insieme alla produzione di accessori, borse e zaini, beauty case, piccoli contenitori, realizzati con teloni, vecchi banner e striscioni nella sartoria del carcere Morandi di Saluzzo, con la supervisione del designer Maverik Cesano.

"Il progetto nasce da tante considerazioni fatte con altre realtà - spiega la presidente - e da un  trasloco che mi ha fatto fare i conti con l’armadio pieno di abiti che non usavo più ed ero costretta a buttare. Con Ur.ca che ora si occupa anche di favorire l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate,in particolare di detenuti  ci siamo confrontati con  Liberi dentro” che opera nel penitenziario,  con l’Ascom Saluzzo e zona che sta coinvolgendo i commercianti in questa operazione. Alcuni di loro ci hanno donato anche gli appendini, sempre di seconda mano".  

"Una bella opportunità solidale quella di donare i fondi di magazzino, in alternativa allo stock" sottolinea il presidente Danilo Rinaudo che con gli associati sta studiando un' iniziativa di promozione con i negozi "fornitori" di Prodotti in fuga.

Il nome è stato suggerito dal consigliere regionale Mauro Calderoni, presente  all'inaugurazione del progetto a cui hanno partecipato anche il presidente del Consiglio Andrea Momberto, le assessore Attilia Gullino e Fiammetta Rosso.

Progetto che ha raccolto anche il plauso del Consorzio Sea, attraverso le parole del presidente Fulvio Rubiolo: un  esempio di economia circolare: raccolta, riuso, trasformazione del rifiuto tessile e anche di cultura sociale. L’’impatto ambientale del fast fashion sta diventando un serio problema per il pianeta e dal 2025 l’obiettivo del riciclo tessile sarà a zero discariche.

Gli abiti esposti in negozio, compresi quelli per bambini, in parte saranno venduti così come sono, altri trasformati in collaborazione con l’Oasi del cucito di Savigliano. Il ricavato della vendita andrà a finanziare progetti di inserimento lavorativo di detenuti. 

Maria Andolina, capo area educativa all'interno del Morandi di Saluzzo: "con Ur.Ca  collaboriamo da alcuni mesi nell’ambito del laboratorio sartoriale del carcere e alcune persone sono già state impegnati nell'allestimento di Prodotti in fuga. Sono previste attivazioni di borse lavoro all’interno della nostra sartoria “51Lab” e, all’esterno in iniziative dell'associazione. Oggi sono in 4 a lavorare alla realizzazione di accessori, ma abbiamo la necessità di aumentare il numero di persone, anche per far fronte alle richieste dell'esterno".

Nel progetto sono coinvolte Fondazioni bancarie come la CrCuneo e Saluzzo, l’Intesa Sanpaolo e l’azienda Eviso.

Le idee non mancano e in questo caso, molte sono di prima mano: la struttura è pensata anche per organizzare eventi, come swap party, piccoli, corsi di cucito e riparazione, nella direzione del recupero tessile. Oltre all'idea futura di aprire una piccola sartoria interna, in collaborazione con l’Oasi, dedicata a donne in difficoltà.

"Prodotti in fuga" che vuole essere un percorso di inclusione sociale, ecologica ed economica coinvolgerà anche altre realtà del territorio come Caritas, l’associazione Makala, il Centro aiuto alla vita.

Prezzi economici per vestirsi: tra i 5, 20 euro, 30 a capo nella bottega di via Maghelona che prosegue anche la raccolta abiti sarà aperta il mercoledì e sabato (10 -12.30 e 15.30-19.30); il giovedì e venerdì (15.30- 19.30).

Vilma brignone

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