Attualità - 13 ottobre 2024, 15:30

Le opere di Franco Alessandria a Lesegno con Marengo, il cavallo che ricorda le imprese di Napoleone in paese [FOTO E VIDEO]

La mostra sarà visibile per circa un mese nel parco del castello, oggi aperto fino alle 20

L’artista Franco Alessandria (a destra) con lo storico Mario Boetti

L’artista Franco Alessandria (a destra) con lo storico Mario Boetti

È a grandezza naturale, alto 1 metro e 60 al garrese, il bianco destriero plasmato dall’artista piozzese Franco Sebastiano Alessandria in onore di Marengo, il cavallo preferito da Napoleone. 

Per circa un mese l’opera, insieme alle famose sculture di chiavi realizzate dall’artista e al dittico “Essere o Avere”, sarà protagonista di una mostra en plein air, ospitata nel parco del castello di Lesegno, proprietà del marchese Guido Gay di Quarti. 

Una scelta non casuale quella di portare il cavallo realizzato da Alessandria, in occasione della rievocazione napoleonica a Cherasco lo scorso aprile, perché grazie all’impegno dello storico Mario Boetti dell’associazione “Lesegno vive”, sono stati recuperati importanti documenti che tramandano un curioso episodio storico legato a Bonaparte: il salvataggio del suo cavallo, che avvenne nel 1796 proprio a Lesegno, grazie a un brillante veterinario locale.

Il veterinario Luciano - si legge nel documento redatto dall'associazione "Lesegno Vive" - nacque a Lesegno il 16 dicembre 1772 da Bartolomeo e Geronima Silvano. Il padre, anch’egli veterinario, fece frequentare al figlio la Scuola Comunale ed in seguito il ginnasio nel collegio di Ceva. Intraprese quindi gli studi di veterinaria raggiungendo una brillante carriera professionale nell’Esercito sabaudo".

Nell'aprile del 1796 Luciano venne chiamato da Napoleone per curare il suo cavallo, ferito pochi giorni prima in battaglia a Cosseria e riuscì a salvarlo. Rifiutata una cospicua ricompensa Napoleone lo invitò a seguirlo in Francia, ma il veterinario non accettò.

Il cavallo salvato, molto probabilmente, non era Marengo, ma la storia testimonia che effettivamente Napoleone entrò  a cavallo nel castello di Lesegno, divenuto quartier generale dell’Armée d’Italie. 

L’OPERA DI FRANCO ALESSANDRIA 

Quest’opera è nata dopo una conversazione di Sergio Barbero, amministratore di Cherasco che mi aveva parlato della rievocazione napoleonica in programma- spiega Franco Sebastiano Alessandria -. Realizzarla è stato divertente, ma anche una sfida. Il mito del cavallo di Napoleone mi ricordava quando ero stato portato a Cherasco al Gallaman, ex collegio per orfani, che era condotto dalle gentili suore Somasche. Ci portavano a fare molte passeggiate e ci raccontavano diverse storie. Durante una di queste passeggiate, sulla strada che conduceva al castello con file di platani secolari, ci raccontarono una storia che mi è rimastamolto impressa. Di fronte al castello c'era un grande platano con un grosso ramo semi spezzato, sorretto da un grosso sostegno di legno; la favola che raccontavano le suore diceva che a quel ramo era stato attaccato ilcavallo di Napoleone e che il destriero, a forza di tirare, impennarsi e dare di matto, aveva quasi spezzato quel grosso ramo e si sa, la fantasia dei bambini vola e sogna. Dopo più di mezzo secolo la favola e il sogno si sono realizzati in questo stallone bianco di Napoleone (l'intervista completa qui)."

GUARDA IL VIDEO

Le opere rimarranno a Lesegno e saranno visibili per circa un mese. Oggi, domenica 13 ottobre, il parco del castello rimarrà aperto fino alle 20.

Arianna Pronestì

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A OTTOBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU