Politica - 09 ottobre 2024, 18:25

Manifestazione regionale contro il Ddl Sicurezza, grande partecipazione della Cisl Cuneo

Il segretario Enrico Solavagione: "Siamo convinti che debba prevalere il buon senso e ci auspichiamo al più presto una modifica al testo perché così com’è scritto penalizzerebbe oltre misura i lavoratori"

Manifestazione regionale contro il Ddl Sicurezza, grande partecipazione della Cisl Cuneo

Questa mattina a Torino, in piazza Castello, si è svolto il presidio regionale organizzato dalla Cisl per chiedere la modifica del DDL Sicurezza. Dalla piazza un solo slogan: “Diciamo no a chi vuole spegnere la voce di lavoratrici e lavoratori”. La Cisl di Cuneo, guidata dal Segretario Generale UST Enrico Solavagione, insieme ad oltre cinquanta delegati provenienti dalle diverse categorie provinciali era in piazza a fianco di tanti altri lavoratori provenienti da tutto il Piemonte. Le delegazioni erano riuniti per esprimere il loro dissenso contro il DDL Sicurezza, già approvato alla Camera e attualmente in discussione al Senato.

Al termine della manifestazione una delegazione con a capo il segretario generale regionale Luca Caretti ed i quattro Segretari generali delle Ust regionali: Enrico Solavagione UST Cuneo, Torino Canavese Domenico Lo Bianco, Piemonte Orientale Elena Ugazio, Alessandria Asti Marco Ciani, è stata ricevuta dal Prefetto, Donato Giovanni Cafagna.

All’uscita dell’incontro con il Prefetto il Segretario Enrico Solavagione, ha dichiarato: “Ringraziamo il prefetto per la sensibilità dimostrata, la Cisl è contro ogni manifestazione violenta, non autorizzata e contro le manifestazioni che spesso danneggiano i lavoratori, tuttavia, riteniamo che questa norma così com’è concepita vada a limitare la libertà di manifestare liberamente prevista dalla Costituzione, la toppa e’ peggio del buco! Ci auspichiamo che il governo modifichi questa norma, il diritto a manifestare deve essere garantito a tutti e riteniamo esagerata la pena detentiva per lavoratori e lavoratrici che stanno pagando sulla propria pelle le crisi aziendali e la perdita dei posti di lavoro. Siamo convinti che debba prevalere il buon senso e ci auspichiamo al più presto una modifica al testo perché così com’è scritto ora penalizzerebbe oltre misura i lavoratori”.

c.s.

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