Attualità - 05 ottobre 2024, 16:30

"Tratte da incubo" tra Piemonte e Liguria: "Perché le due regioni non hanno mai lavorato per un collegamento più rapido?"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del senatore Aleandro Longhi

"Tratte da incubo" tra Piemonte e Liguria: "Perché le due regioni non hanno mai lavorato per un collegamento più rapido?"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del senatore Aleandro Longhi, inviata al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, al facente funzioni presidente della Regione Liguria Alessandro Piana e ai candidati presidente della Regione Liguria Andrea Orlando e Mauro Bucci.

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Sono residente a Genova e da qualche anno per motivi personali mi devo recare spesso a Cuneo dove sono andato molte volte in macchina, ma negli ultimi tempi ho deciso di andarci in treno e ho scoperto che l’impresa presenta gravi difficoltà, anzi può definirsi un’odissea. Se per andare da Genova a Torino ci vogliono circa due ore, per andare da Genova a Cuneo ci vogliono persino tre o quattro ore, anche se più vicina. Mi meraviglio che né la Regione Liguria, né la Regione Piemonte si siano mai poste il problema di un collegamento ferroviario rapido che avvicini Cuneo a Savona e Genova.

Cuneo ha una grande Provincia ed è desolante che i collegamenti con la Liguria siano così inefficienti, che si attraversino stazioni semi abbandonate e paesi che in un tempo ormai lontano, erano fiorenti. Si è lasciato che cadessero in abbandono sia l’entroterra di Savona che quello di Cuneo. La Liguria è lo sbocco al mare di Cuneo, come Cuneo è lo sbocco verso i monti e le Alpi dei liguri.

Il 1° ottobre ho dovuto recarmi a Cuneo: sono partito da Genova Sestri Ponente alle 15.30 con il treno regionale 12396 e sono arrivato a Savona alle 16.20; alle 16.27 ho preso il regionale veloce 33428 che mi doveva far arrivare a Mondovì alle 17.37; da Mondovì avrei dovuto utilizzare un bus sostitutivo del treno che doveva partire alle 17.52 per farmi arrivare a Fossano alle 18.30; da Fossano avrei dovuto prendere il treno regionale “veloce”, si fa per dire, che avrebbe dovuto farmi arrivare finalmente a Cuneo alle 19,06. Era un viaggio da incubo, ma non avevo alternative.

Ma è capitato ancor peggio: il regionale veloce per Mondovì è partito in perfetto orario, ma durante il viaggio il personale del treno con molta gentilezza ha informato i viaggiatori che nel treno non vi era nessun wc utilizzabile, pertanto, se qualcuno aveva bisogni corporali, poteva utilizzare i wc della stazione di S. Giuseppe di Cairo. Alcuni viaggiatori hanno approfittato della sosta per soddisfare i loro bisogni, quindi il treno è ripartito. Ripreso il viaggio, in una galleria, il treno si è fermato: dei due motori del treno, uno non funzionava e l’altro non riusciva a trainare il treno in salita. Ogni tanto il treno ripartiva, percorreva alcune decine di metri e poi, nuovamente, si fermava. I viaggiatori sono stati informati che se fosse riuscito a superare la salita, poi il treno avrebbe proseguito in pianura e in discesa: così è stato! Siamo arrivati a Mondovì con oltre un’ora di ritardo. Fortunatamente avevo chiamato perché da Cuneo mi venissero a prendere in macchina, per portarmi a destinazione a Cuneo.

Perché le due regioni non si impegnano affinché Cuneo non resti isolata, che ci siano trasporti e collegamenti efficaci ed efficienti? Lo chiedo al Presidente Cirio per la Regione Piemonte e ai candidati di centrodestra e di centrosinistra perché si impegnino a sopperire alle carenze che ci sono state con la presidenza Toti.

redazione

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