Attualità - 29 agosto 2024, 14:51

Tre container alla Casa Madre Teresa della Caritas per una decina di stagionali africani

Intervento straordinario richiesto da Prefettura e Comune di Saluzzo per alleggerire la situazione del parco Gullino dove migranti all’addiaccio hanno acceso i riflettori dei media nazionali. Rubiolo direttore Caritas: "Onere aggiuntivo ma accettato nella speranza di trovare una soluzione definitiva per il futuro"

I container

I container

Moduli abitativi di tipo container (allestiti grazie al progetto regionale Common ground) alla Caritas di Saluzzo, collocati nel cortile della Casa "Madre Teresa di Calcutta" in via Sant’Agostino. Sono dimensionati per ospitare una decina di stagionali africani e "alleggerire" la situazione del parco Gullino (ex parco villa Aliberti) che in questo mese di agosto ha acceso i riflettori di giornali e trasmissioni televisive.

Al centro dell’interesse dei media nazionali, la situazione di decine di lavoratori che bivaccavano all’addiaccio nell’area verde, da anni loro punto di ritrovo, giungendo a Saluzzo senza contratto di lavoro o in attesa dello stesso e scegliendo il parco come dimora, essendo "esclusi" dalla rete di accoglienza diffusa del Protocollo stagionali coordinato dalla Prefettura.

Rete che vede dare sistemazione alloggiativa da parte di una decina di Comuni del settore frutticolo del Monviso, ai braccianti africani in possesso di regolare contratto di lavoro per la raccolta frutti.

Carlo Rubiolo direttore Caritas Saluzzo: "La Caritas ha risposto positivamente all'appello della Prefettura e del Comune, che ci hanno chiesto un intervento straordinario per risolvere il problema degli accampamenti al parco Gullino. Abbiamo inserito tre container nel cortile di Casa Madre Teresa di Calcutta, che dall'inizio della settimana hanno cominciato a ospitare i primi dei 10 migranti che possiamo accogliervi.

Per noi è certo un pesante onere aggiuntivo imprevisto, di cui per quest'anno abbiamo comunque accettato volentieri di farci carico, nella speranza che si riesca finalmente a trovare una soluzione definitiva per il futuro.

I fondi del PNRR dovrebbero servire a questo, nella consapevolezza che le accoglienze diffuse non possono risolvere problema, perché è impensabile che tutti i migranti che arrivano a Saluzzo trovino lavoro.

E' indispensabile quindi trovare una soluzione strutturale per far fronte ai bisogni abitativi di chi si trova nel nostro territorio ed è ancora alla ricerca di un contratto”.

Intanto, ieri mercoledì 29 agosto, il commissario straordinario del Governo contro lo sfruttamento in agricoltura Maurizio Falco, in un incontro tenutosi in municipio in sala rossa, ha annunciato lo sblocco di un milione 693 mila euro di Fondi Pnrr al “Modello Saluzzo”.

Il Comune, nel 2022, aveva presentato un progetto redatto dai funzionari interni e che, giudicato positivamente, si era aggiudicato la cifra. Le risorse, però, sono rimaste bloccate un anno e mezzo e non c’era certezza del loro stanziamento, fino a ieri. 

vilma brignone

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