Sport - 23 agosto 2024, 19:04

Da Cuneo a Roth per accompagnare il recordman Jonas nel centesimo giorno consecutivo di Ironman

Il curioso Ferragosto di Gabriele Bonuomo tra nuoto, bici e maratona per ottenere il pettorale numero 100 di Jonas Deichmann: "Un esempio di umiltà per i giovani”

Gabriele Bonuomo e Jonas Deichmann

Gabriele Bonuomo e Jonas Deichmann

La notizia non sta passando molto sui media, ma profuma di straordinario. Il trentasettenne tedesco Jonas Deichmann ha stabilito lo scorso giovedì 22 agosto il nuovo record di Ironman consecutivi.

Avete capito bene. Ci sono persone, super-atleti direi, che non si accontentano di terminare le prove di un Ironman regolamentare 2,4 miglia (3.860 m) di nuoto, 112 miglia (180 Km) da percorrere in bicicletta e le 26 miglia e 385 iarde (42.195 m) della maratona: lo fanno per più giorni di seguito.

Testimone di questo evento lo scorso Ferragosto è stato il triatleta Gabriele Bonuomo, 41 anni, origini emiliane ma cuneese di adozione da un decennio. Si è unito al gruppetto di appassionati che ogni giorno accompagnano Jonas da maggio a questi ultimi giorni nella sua sfida. La sua esperienza è andata aldilà del fatto atletico, come ci ha raccontato.

“Avevo sentito parlare di questa performance e sono andato fino a Roth, che si trova nel nord della Baviera, con l’idea di unirmi agli appassionati che ogni giorno seguono Jonas. Si può fare tutto il percorso oppure parti di esso. Lui alle 6.30 è già nell’acqua nel laghetto dove con quattro giri, da boa a boa, si copre la distanza precisa del nuoto, giacché tutto il percorso è un classico molto conosciuto dai triatleti, essendo sede di una delle gare storica, tra le più importanti al mondo. Dopo essersi cambiato e asciugato, Jonas percorre il primo dei due giri del percorso di bike. Intorno alle 12 il rituale prevede la sosta pranzo, un po’ di riposo, ripartenza per secondo giro di 90 km in bici e intorno alle 16-16.30 la partenza per la maratona, che normalmente termina alle 21-21 .15”.

E concludere le sue fatiche quotidiane …

“Sì tenendo conto che dopo massaggi, cena e sonno, lui da 107 giorni ad oggi riprende la mattina successiva, tranquillamente: si infila il costume e ricomincia a nuotare”.

Che tipo di esperienza è stata?

“Viviamo un periodo di relazioni virtuali e a volte toccare con mano, assistere dal vivo ad un evento, diventa una necessità, nel mio caso ripagata abbondantemente con dei ricordi indelebili. Lo scorso giovedì eravamo una cinquantina a seguire Jonas, con molta gente lungo le strade a fare il tifo. Io ero l’unico italiano e dopo un po’ di diffidenza, comunicando in inglese ho fatto amicizia con molti atleti e anche con Jonas naturalmente”.

Che tipo è?

“Molto simpatico e cordiale, di una semplicità assoluta. Questa è stata la principale molla che mi ha portato ad andare a vedere da vicino l’impresa che stava portando a termine. Lo seguono la famiglia e i genitori, papà e mamma. Ha un fratello di nome Siddharta, un imprinting familiare straordinario direi … Ogni anno con il suo team prepara una sfida estrema e quest’anno ha deciso di battere questo Guiness World Record che apparteneva ad un inglese ed era di 105 giorni di Ironman consecutivi. Detto e fatto”.

Perché hai ripetuto il triathlon il giorno dopo?

“Non era nei miei piani. Al termine della maratona, che di solito finisce con la polizia locale che lo scorta nelle vie cittadine, Jonas regala il suo pettorale, numerato in base al giorno di gara. A Ferragosto il numero era il 99 e quando ha chiesto chi aveva fatto tutto il percorso, ho alzato la mano. Lui ha consegnato il pettorale ad un altro atleta, ma mi ha promesso che se ci fossi stato anche la mattina successiva avrebbe dato il 100 a me. Così ho replicato, facendogli anche la scia nel nuoto. E anche se ho poi solo fatto la mezza maratona essendo un po’ stanchino (cit. Forrest Gump) ha mantenuto la promessa”.

Quali considerazioni può fare la persona “normale” di fronte a questo genere di performance sportive e quali sono le tue?

“Sicuramente non tutti noi possiamo fare un Ironman, figuriamoci 100 consecutivi! E neanche dobbiamo, aggiungo. Prima considerazione è che è bello gioire e partecipare alle imprese degli altri. In un’epoca in cui tutti vogliono raccontare le proprie imprese, descrivendole come “le più sensazionali”, applaudire gli altri è qualcosa di atipico, ma a mio avviso molto sano! Quasi rivoluzionario! Seconda considerazione è che un approccio sorridente e umile come quello di Jonas sta ispirando tante persone, tra cui molti bambini. Lui non vuole essere visto come “supereroe”, vuole essere visto come “il ragazzo della porta accanto”. Fa cose straordinarie, in maniera molto semplice. Abbiamo bisogno di più persone come Jonas per ispirare le nuove generazioni.”

 

Silvano Bertaina

Silvano Bertaina

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