Curiosità - 20 agosto 2024, 10:28

Lo fondò l'ostanese Giovanni Raso nel 1924: l'alpeggio Alpe Meys di Pragelato ha compiuto 100 anni

Noto per essere uno spettacolo naturalistico della Val Troncea, ha festeggiato quest’anno il suo primo secolo di conduzione da parte della famiglia Raso

La famiglia Raso

La famiglia Raso

L’alpeggio Alpe Meys, noto per essere uno spettacolo naturalistico della Val Troncea (Pragelato), ha compiuto quest’anno il suo primo secolo di conduzione da parte della famiglia Raso.

Fu Giovanni Raso che, nel 1924, arrivò da Ostana e affittò l’alpeggio insieme ai suoi fratelli. Nel frattempo l’attività è cresciuta e quest’estate, il 6 luglio, è stata inaugurata la nuova struttura ricettiva, stile B&B, con 4 camere, finanziata con fondi del Programma di Sviluppo rurale 2014-2020. Alla cerimonia ha partecipato anche il vescovo di Pinerolo, Derio Olivero, amante della montagna.

“È una bella aggiunta al nostro lavoro che speriamo possa fare conoscere ancora di più i nostri prodotti e che avvicini i turisti alla vita di montagna” si auspica Gianluca Raso, nipote di Giovanni e attuale conduttore dell’alpeggio.

Gianluca è il figlio di Chiaffredo (classe 1940) e Lidia Agù (classe 1942): “Dagli anni ’50 furono loro a possedere l’alpeggio, insegnando a me e mia sorella Elena i valori e i piaceri della vita di altura – racconta–. La montagna unisce anche quando si intraprendono percorsi professionali diversi, ricordo con piacere quando i miei nipoti Fabrizio e Silvia passavano le vacanze estive in alpeggio”.

Gianluca porta avanti l’attività con la sua famiglia: “Ho una figlia del 2003 di nome Alessia e un figlio nato nel 2005 di nome Simone. Mia moglie, Monica Turaglio, è lo spirito social e marketing dell’alpeggio, mentre mio figlio Simone mi aiuta nella gestione del tutto”. Non manca però l’occhio vigile di papà Chiaffredo: “Sempre pronto a condividere con noi la sua esperienza e a metterla al servizio dell’alpeggio”.

Gianluca Raso e la sua famiglia guardano al domani con fiducia: “I tempi per fortuna sono cambiati, oggi c'è molta più sensibilità sul tema dell'ambiente. Trent’anni fa anni fa i turisti lasciavano sistematicamente i loro rifiuti in giro. Oggi per fortuna è assai più raro”. E la sua speranza è che in futuro si trovi un equilibrio sempre migliore “tra turismo e il rispetto per il territorio”.

Martina De Mieri

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