Attualità - 19 agosto 2024, 13:18

Vendemmia, annata nel segno dell'alta qualità nonostante siccità e malattie fungine

Enrico Nada: "Settore che è punta di diamante dell'export agroalimentare cuneese e nazionale, ricchezza sempre più riconosciuta oltre confine"

Vendemmia, annata nel segno dell'alta qualità nonostante siccità e malattie fungine

Prendono il via questa settimana le operazioni di vendemmia sulle colline della Granda, dove le prime previsioni sono di una quantità allineata alle annate normali e di una qualità tra il buono e l’ottimo. Lo rende noto Coldiretti Cuneo alla vigilia della vendemmia 2024.

Diversamente dalle precedenti, quest’annata – spiegano i tecnici di Coldiretti Cuneo – è stata contraddistinta da un’estrema piovosità nel periodo primaverile, che da un lato ha allentato la morsa della siccità estrema che perdurava oramai da due anni, dall’altro ha incrementato la presenza di malattie fungine, peronospora in particolare, rendendo difficoltosa la gestione del vigneto.

Ma i produttori vitivinicoli, con il supporto dei tecnici della Coldiretti, hanno gestito in maniera ottimale le avversità, aiutati anche dallo stabilizzarsi delle condizioni metereologiche nel corso dell’estate, che, se perdureranno fino alla fine della vendemmia, ci regaleranno una produzione di alta qualità.

I primi grappoli ad essere staccati – rileva Coldiretti Cuneo – sono quelli delle uve Pinot e Chardonnay da spumante in Bassa Langa, mentre in Alta Langa per lo spumante omonimo DOCG si attenderà qualche giorno in più. Sarà poi la volta delle uve Moscato, Chardonnay e Arneis. Per le tipologie a bacca rossa, molto dipenderà dalle temperature e dalle possibili piogge delle prossime settimane, ma si attende il Dolcetto dopo la metà di settembre, poi la Barbera e ad inizio ottobre il Nebbiolo.

Questo il calendario di massima delle raccolte di un comparto che in Provincia di Cuneo – ricorda la Coldiretti – conta 6.500 imprese, 16.800 ettari di superficie vitata e una produzione di quasi 1 milione di ettolitri, pari a circa 100 milioni di bottiglie all’anno, perlopiù a marchio DOC o DOCG.

Un settore che ha scelto da tempo la strada della qualità e di una sempre più spiccata sostenibilità ambientale dalla vigna alla cantina, e che rappresenta la punta di diamante dell’export agroalimentare cuneese e nazionale: una ricchezza sempre più riconosciuta oltre confine, che deve tutto al lavoro instancabile dei vitivinicoltori, impegnati ogni giorno a investire e progredire per produrre eccellenze uniche” sottolinea il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.

Un patrimonio indiscusso oggi minacciato da continui tentativi di omologazione e penalizzazione che arrivano da più parti, dalle indicazioni fuorvianti e allarmistiche sulle bottiglie proposte a Bruxelles fino alle etichette che marchiano come italiani dei prodotti stranieri che hanno subìto in Italia soltanto una lavorazione minima” evidenzia il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu, riferendosi al meccanismo dell’ultima trasformazione sostanziale previsto dal Codice Doganale dell’Unione europea.

È il meccanismo – spiega Coldiretti Cuneo – che consente, ad esempio, di vendere come vino spumante italiano una partita di vino spagnolo che, una volta giunta in Italia, subisce un processo di spumantizzazione.

Per questo continua la raccolta firme della Coldiretti #nofakeinitaly per ottenere una proposta di legge europea di iniziativa popolare volta a migliorare la trasparenza in etichetta di tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Unione europea.

comunicato stampa

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