Attualità - 13 agosto 2024, 11:01

Ostana nelle riviste internazionali d’architettura: quando il ripopolamento rispetta il paesaggio e non consuma suolo

Il sindaco Lombardo: “Risultato che attesta un lavoro quasi quarantennale. Ora guardiamo al futuro, puntando all’agricoltura. In montagna si può vivere e lavorare in maniera moderna e rispettosa delle tradizioni”

Ostana e il Monviso

Ostana e il Monviso

Nella valle Po è il comune più piccolo, ma sul palcoscenico internazionale continua a espandersi ogni anno di più. Stiamo parlando di Ostana, uno dei borghi più belli d’Italia, che compare nell’ultimo numero della rivista spagnola REIA – Revista Europea de Investigaciòn en Arquitectura e nello specifico nello studio “Regeneraciòn de pueblos històricos entre acciones materiales e inmateriales”.

Curato da Alessandro Proietti del dipartimento d’Ingegneria civile, edile e ambientale della Sapienza di Roma, lo studio esamina tre casi differenti di rigenerazione - oltre a Ostana anche Colletta di Castelbianco e Postignano - che rispetta i vincoli del patrimonio paesaggistico e architettonico del luogo, esempi di come si possa coniugare sviluppo sostenibile e valorizzazione del patrimonio culturale, progetti in contesti diversi ma i cui punti in comune possono servire come punto di partenza per altri progetti in altre zone d’Italia.

Questo studio e la menzione di Ostana arrivano a poche settimane di distanza da un’altra comparsa del comune saluzzese in una rivista d’origine estera.

A luglio, infatti, Ostana è comparsa sull’inglese Cities&Health nello studio “Regenerating small historic villages. Possible stategies through the vision of experts”, che ha visto ancora Proietti coinvolto, assieme ai colleghi Ruggero Lenci e Daniela D’Alessandro. In questo caso si è menzionato il comune esempio indiscusso su come contrastare lo spopolamento grazie al coinvolgimento della comunità in un approccio multidisciplinare.


[La pagina di REIA su Ostana]

Il sindaco: “Frutti di un lavoro trentennale, che non si ferma”

Un lavoro, quello di rigenerazione del nostro territorio, iniziato nel 1985, frutto di tanti anni d’impegno da parte di decine di amministratori, che negli ultimi anni ci permette di raccogliere grandi soddisfazioni” ha commentato il sindaco di Ostana, Giacomo Lombardo.

Per il primo cittadino l’elemento vincente e determinante è stata l’attenzione al consumo di suolo, ridotto davvero al minimo: “Una delle condizioni, per chi fosse stato interessato a ripopolare Ostana, è sempre stata quella di ristrutturare il più possibile edifici esistenti – ha detto -. Una vera e propria direttrice”.

In tempi più recenti stiamo meditando parecchio sull’agricoltura di montagna, un po’ trascurata – continua Lombardo -. L’idea principale è quella di incentivare il recupero di aree urbane inutilizzate ormai diventate foreste spontanee di cattiva qualità”.

In questo senso sabato 17 agosto si terrà un’importante doppia inaugurazione. Quella di un meleto da circa 150 alberi – realtà piccola, ma che si ricollega al passato recente del territorio valligiano saluzzese  - e quella della bottega di prossimità in frazione Sant’Antonio, ubicata a 1.400 metri d’altezza.

Due bei segnali per il futuro, che la stessa comunità costruisce passo dopo passo – conclude il sindaco -. E un bel modo per dimostrare come sia possibile vivere la montagna, e lavorarci, in maniera moderna ma rispettosa delle tradizioni”.

Simone Giraudi

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