Non solo Fumetti - 11 agosto 2024, 06:30

Deadpool & Wolverine: che gran divertimento

Il film della Disney sbanca al botteghino, ma soprattutto restituisce vigore all’MCU

Deadpool & Wolverine: che gran divertimento

Si respirava forse un po’ di stanchezza nel Marvel Cinematic Universe, bisognava provare a spezzare la continuity, o comunque osare di più per riaccendere quell’entusiasmo che dopo Avengers Endgame si era un po’ affievolito. Nulla di strano, ripartire dopo un capolavoro è sempre estremamente difficoltoso.

La soluzione l’hanno trovata Shawn Levy e Ryan Reynolds (quest’ultimo nell’impresa è anche attore di punta) scrivendo un film dirompente che ha come protagonisti due personaggi che, nella sterminata famiglia Marvel, rappresentano, ciascuno a suo modo, una concezione alternativa del   ruolo di supereroe: Deadpool e Wolverine.

Il primo, creato nel 1991 da Fabian Nicieza ai testi e da Rob Liefeld ai disegni, comparso per la prima volta sull’albo “New Mutants” n. 98, è un mercenario mascherato, esperto di armi da fuoco e da taglio, invulnerabile, logorroico e volgare. Ma la sua peculiarità è che può rompere la cosiddetta quarta parete, ovvero sa di essere un personaggio di fantasia e, nel corso delle sue avventure, tanto nei fumetti quanto nei film, ama rivolgersi direttamente al pubblico e interloquire con esso.

La prima apparizione a fumetti di Deadpool

Il secondo è il mutante, l’X-Men dagli artigli di adamantio, peraltro già deceduto, benché anch’egli invulnerabile, nel film “Logan – The Wolverine” del 2017.  Da notare che, per la prima volta al cinema, in questo film indossa la tuta da combattimento che porta invece abitualmente nei fumetti.

La morte di Wolverine nel film “Logan – The Wolverine” del 2017

Non vi starò certo a dire in che modo la Disney è riuscita a giustificare l’esistenza ancora in vita del personaggio, il quale mantiene comunque le sue caratteristiche di sempre: taciturno, burbero, alcolista, violento, anche lui piuttosto volgare.

Wolverine nei fumetti

Quanto alla volgarità, in realtà abbastanza tollerabile, va segnalato che questo è il primo film dedicato a dei personaggi Marvel classificato “R” dalla Motion Picture Association of America (MPAA); significa, in pratica, che i minori di 17 anni non possono vederlo se non accompagnati da un adulto.

Gli attori che interpretano i due personaggi sono gli stessi, ormai iconici, dei film precedenti. Ryan Reynolds è Deadpool e Hugh Jackman veste i panni di Wolverine. La loro bravura, unita al politicamente scorretto dei due supereroi, dà luogo a uno spettacolo effervescente, divertente, a tratti comico, non privo di richiami al passato (Deadpool è un fanatico delle citazioni), con momenti  toccanti e commoventi.

Entrambi i protagonisti si ritrovano, per motivi diversi, a dover salvare il mondo partendo ognuno da una situazione personale tormentata, dolorosa, difficile. La affrontano secondo quella che è la loro personalità, quindi in modo diverso, ma così facendo si completano e i loro opposti caratteri diventano l’ingrediente principale del divertimento del pubblico.

L’aver seguito l’ultima stagione della serie Loki (2023) su Disney+ non è indispensabile ma aiuta.

A fine luglio Deadpool & Wolverine risultava essere il film più visto in Italia, seguito a ruota da Inside Out 2.

Negli Usa, al suo debutto, ha incassato 205 milioni di dollari.

E, almeno per quanto riguarda Wolverine, non finisce qui: sul numero 3585 di Topolino, Paperino è pronto a indossare i panni e i poteri del mutante di adamantio. Le risate sono assicurate.

Noi ci rileggiamo, come al solito, la prossima settimana.

Thomas Pistoia

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