Attualità - 11 agosto 2024, 16:23

Farinél- Questa estate ci insegna che l’Italia dello sport vale molto più del calcio, lo capiscano anche le tv

Si chiudono oggi le Olimpiadi estive, dopo due settimane di emozioni ricche di soddisfazioni per l’Italia con almeno 40 medaglie e 25 quarti posti che certificano una grande capacità di essere competitivi in decine di discipline, con buona pace del calcio che mai ha visto la Nazionale così relegata ai margini

Farinél- Questa estate ci insegna che l’Italia dello sport vale molto più del calcio, lo capiscano anche le tv

Si chiude con la vittoria storica dell’oro nella pallavolo femminile, sotto gli occhi della nostra albese Sara Bonifacio, tenuta fuori dalle 13, per una condizione di forma non ottimale, l’Olimpiade di Parigi che ha fatto ampliamente dimenticare agli italiani le miserie della Nazionale di calcio, ormai ridotta a macchietta anche negli Europei dopo essere sparita dai radar nei campionati Mondiali.

Quello odierno è il trionfo di quella che probabilmente è la più forte pallavolista di tutti i tempi: Paola Egonu, regista di una squadra perfetta che paradossalmente nel momento in cui è diventata meno Egonu dipendente si è riscoperta ancora più forte.

È il trionfo del maestro di sport e di vita più vincente della storia, quel Julio Velasco che ha formato generazioni di campioni e campionesse, l’unico successo che ancora mancava nella sua enorme bacheca.

Troppo forte questa squadra che oggi ha fatto fermare l’Italia, una macchina perfetta di consapevolezza e coesione, capace solamente di vincere per regalarci un oro che, visto così, sembra facile e invece difficile da pronosticare perché l’Italia della pallavolo femminile mai aveva vinto il titolo olimpico.

Julio Velasco, dall’alto di un palmarès unico e probabilmente ineguagliabile, ha anche riportato all’attualità un tema di cui si è dibattuto molto in questa Olimpiade in cui l’Italia è stata la nazione dei record per quanto riguarda le tanto vituperate “medaglie di legno”, ben 25 per i nostri portacolori.

Ribaltando il problema in risorsa mi viene da dire che questo, alla luce di 40 medaglie vinte per il miglior medagliere nella nostra storia olimpica, sia un segnale di grande speranza perché l’Italia chiude tra le prime 10, davanti alla Germania e al settimo posto per numero assoluto di ori, argenti e bronzi vinti.

Nel contesto del miglior risultato di sempre siamo riusciti a piazzare 25 quarti posti e questo ritengo sia un risultato straordinario che regala tanta speranza e fiducia per le Olimpiadi 2028.

Non parlerei di delusione perché nemmeno giornate storte come quelle di Stano e Palmisano o di Simonelli possono essere definite delusioni, anzi è da sottolineare come siano arrivate medaglie in decine di discipline diverse, a differenza di nazioni strepitose come i Paesi Bassi che hanno concentrato le loro vittorie nelle gare di velocità.

Sono mancate le medaglie d’oro di Tamberi e Jacobs che a loro modo hanno veramente onorato questi giochi pur non riuscendo a bissare i trionfi di Tokyo.

Sono state le Olimpiadi anche di tanto Piemonte e di tante medaglie arrivate dalla nostra Regione, con un debutto straordinario della saviglianese Sara Curtis che saprà scrivere pagine importanti nel nuoto.

Guardando ai risultati dell’Auditel, poi, con le Olimpiadi costantemente tra i programmi più visti nella televisione generalista e non solo viene veramente da chiedersi perché viviamo in uno stato calciocentrico con una nazionale che nemmeno, oggi, rientra tra le prime otto d’Europa.

Forse è ora di cambiare tutti paradigma puntando su sport più spettacolari, dal nuoto, alla stessa pallavolo, dalla ginnastica artistica che ha saputo emozionare tutti, al ciclismo, fino agli sport più sconosciuti, ma estremamente spettacolari.

Ci mancheranno queste Olimpiadi che si chiudono in serata, ci mancheranno a maggior ragione tra sette giorni quando tutti i dibattiti televisivi saranno monopolizzati dal triste post-partita di un Empoli-Monza o di uno Juventus-Como.

Marcello Pasquero

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