Attualità - 06 agosto 2024, 18:48

"Qualcuno ha svuotato l'acquario": tartarughe abbandonate nelle acque del laghetto al parco Parri di Cuneo

L'assessora alla Tutela animali Paola Olivero sta capendo come gestire la situazione. Potranno rimanere o dovranno essere trasferite altrove? Sempre sul Parri, l'area per i cani sarà suddivisa per separare quelli di piccola taglia da quelli più grandi

"Qualcuno ha svuotato l'acquario": tartarughe abbandonate nelle acque del laghetto al parco Parri di Cuneo

Una decina di tartarughe, forse di più. Lì, dove non dovrebbero essere. Non sempre si riescono a vedere tutte, ma pare che il numero sia questo.

Stiamo parlando del laghetto del Parco Parri, a Cuneo, dove i pesci sono ormai tantissimi e dove da qualche tempo sono arrivate anche delle tartarughe d'acqua, non certo per mano del Comune. "Qualcuno ha svuotato l'acquario", commenta non senza un filo di sarcasmo l'assessora competente alla Tutela degli animali, Paola Olivero.

L'abbandono di queste specie in natura, in laghetti o fontane costituisce un reato punito dal DL 230/2017 e dall'articolo 727 del codice penale.

E' sempre la Olivero a ricordare che questo reato è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro.

In assenza delle cure necessarie, le tartarughe possono morire di fame, sete o a causa delle condizioni climatiche avverse. Quando invece si adattano al nuovo habitat, diventano un problema a livello ecologico. Anche perché le femmine possono arrivare a deporre anche più di 20 uova a covata e le covate possono essere fino a tre in un anno.

Ma cosa può fare il Comune? Al momento solo confrontarsi con gli enti competenti e capire se le tartarughe potranno restare nel laghetto, nel qual caso si dovrà procedere con la sterilizzazione dei maschi per evitare il sovrappopolamento, ovviamente a carico delle casse comunali.

Diversamente, si dovrà procedere con la bonifica dello specchio d'acqua e trasferire le tartarughe in altro luogo. "Le tartarughe da un lato possono essere utili, in quanto si cibano di pesci piccoli. Ma non posso dirlo io. Dovremo confrontarci con chi ha maggiori competenze e stabilire cosa fare, garantendo il meglio agli animali ma anche all'habitat del laghetto", spiega ancora la Olivero.

Quanto ai cani che si tuffano beatamente nell'acqua sotto gli occhi dei padroni?

"Non c'è un cartello che lo vieti espressamente, come non c'è quello del divieto di abbandono di animali nel lago - spiega ancora la Olivero. Li metteremo, per quanto possa servire. Ricordo che comunque il lago è abitato e i cani lì non devono entrare. Non solo, nel parco devono essere condotti al guinzaglio. L'unica area in cui possono essere lasciati liberi è lo spazio a loro destinato, che è recintato. Tra l'altro, abbiamo trovato le risorse per assecondare la richiesta di alcuni cittadini e lo spazio sarà suddiviso: una parte sarà per i cani di piccola taglia, l'altro per quelli di taglia grande, così da evitare situazioni spiacevoli per tutti. La separazione sarà fatta entro la fine dell'anno", conclude.

Barbara Simonelli

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