Attualità - 01 agosto 2024, 09:45

Lavoro, in Piemonte persi 60mila posti in quindici anni. Cgil: "E buona parte dei contratti durano un giorno solo"

L'analisi del Centro Studi del Mercato del Lavoro della Cgil Piemonte: "Le donne sono le più penalizzate". Lo scorso anno otto assunzioni su dieci sono state a tempo determinato

Lavoro, in Piemonte persi 60mila posti in quindici anni. Cgil: "E buona parte dei contratti durano un giorno solo"

In 15 anni, in Piemonte sono "spariti" 60mila posti di lavoro. E quelli che ci sono - spesso - sono precari. Tanto che buona parte sono addirittura della durata di un giorno solo. E le donne sono la categoria che soffre di più.

Questo è il quadro che emerge dall'analisi effettuata dal Centro Studi del Mercato del Lavoro della Cgil Piemonte. "Analizzando i dati Istat - si legge nella nota del sindacato - in una prospettiva di medio periodo, si osserva che non sono mai stati recuperati i posti di lavoro pre-2008: infatti rispetto al 2008 ci sono 60mila posti di lavoro in meno in Piemonte".

Meno popolazione, contratti anche brevissimi

Un dato che va comunque parametrato al fatto che, nello stesso periodo di tempo, la popolazione lavorativa nella nostra regione si è ridotta del 6%. Quindi il tasso di occupazione aumenta, ma anche perché diminuisce la popolazione. Non solo: si intendono infatti come "occupate" le persone di età compresa tra i 15 e gli 89 anni che, durante la settimana di riferimento, hanno lavorato per almeno un’ora a fini di retribuzione o di profitto, compresi i coadiuvanti familiari non retribuiti.

Questo significa che anche contratti molto brevi, da uno o pochi giorni, aumentano la percentuale di occupati. In Piemonte sono sempre più frequenti i nuovi contratti di durata giornaliera. 

Nel 2023 il 78% dei contratti a tempo determinato

Sia i dati dell'Inps che quelli dell’osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Piemonte confermano il trend di crescita di occupazione precaria: nel 2023 il 79% delle nuove assunzioni è risultato a tempo determinato o in somministrazione. E lo stesso dato è osservabile nel 1° trimestre del 2024 (78%).

La crescita dell’occupazione in Piemonte è prevalentemente precaria, sia come forma contrattuale che per orario e salario - commenta Anna Poggio, segreteria Cgil Piemonte -. Non condivido i toni 'trionfalistici' che ho letto su articoli usciti nelle scorse settimane pronunciati dall’Assessora al Lavoro, nonché Vicepresidente della Regione, in particolare con riferimento anche all’occupazione femminile che continua ad essere la più precaria e con la retribuzione più bassa. Riterrei utile una analisi più critica sulle politiche attive sul lavoro messe in atto in rapporto al risultato totalmente insufficiente, a maggior ragione se si considera che il tasso di occupazione si basa su una popolazione in decrescita, sempre più anziana e con contratti sempre più brevi”.

E l'attualità non promette meglio: "Guardando ai dati del primo trimestre 2024, più di 1/3 delle assunzioni a tempo determinato è anche part-time, mentre per quanto riguarda le nuove assunzioni in somministrazione sono part-time quasi la metà", recita lo studio Cgil.

Le donne nel mirino

Sul fronte delle donne, delle nuove assunzioni femminili a tempo determinato oltre la metà sono part-time (16mila ca su 28mila), mentre per gli uomini si tratta di un quarto dei nuovi contratti.

Ma anche nei nuovi contratti a tempo indeterminato si osserva una netta differenza di genere: il 40% dei contratti delle donne è part-time, per gli uomini la percentuale scende al 15%. Quindi si conferma una maggiore precarietà femminile e molto probabilmente alte percentuali di part-time involontario. Inoltre, le donne sono maggiormente assunte in quei settori che prevedono salari più bassi: servizi e assistenza sanitaria e sociale, ristorazione, amministrazione pubblica e istruzione.

Sempre più ammortizzatori

Infine, si conferma l’utilizzo sempre crescente di ammortizzatori sociali. La cassa integrazione in Piemonte, nel primo semestre 2024, risulta in crescita del +43,9 % rispetto allo stesso periodo del 2023.

massimiliano sciullo

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