Attualità - 31 luglio 2024, 09:44

“No al lavoro in “nero” e al caporalato che danneggiano le aziende rispettose della legalità”

Per Cia Cuneo lo afferma Filomena Sammarco, vicedirettore e responsabile provinciale dell’area Amministrativa e Lavoro dell’associazione. Organizzato un webinar sulle “Linee guida per il lavoro in agricoltura”

“No al lavoro in “nero” e al caporalato che danneggiano le aziende rispettose della legalità”

Cia Cuneo e Cia Treviso hanno organizzato il webinar “Linee guida per il lavoro in agricoltura” al quale sono intervenuti Danilo De Lellis, responsabile delle Relazioni Sindacali e Ufficio Lavoro della Cia nazionale, e Luigi Armentano, consulente del lavoro di Roma.

Importanti e di “peso” gli argomenti trattati: lavoro dipendente; somministrazione di manodopera; contratti di appalto; collaborazione dei famigliari. Cosa è emerso durante l’iniziativa? Lo abbiamo chiesto a Filomena Sammarco, vicedirettore e responsabile provinciale dell’area Amministrativa e Lavoro di Cia Cuneo. Sottolinea: “Attraverso il webinar abbiamo analizzato nel dettaglio alcune delle misure contenute nel Dl Agricoltura, approvato dal Parlamento a metà luglio. Inoltre, sono state condivise indicazioni di carattere operativo anche su altre tematiche riguardanti il lavoro in agricoltura con l’obiettivo di sostenere e aiutare le aziende associate che operano nella direzione della legalità”.

Ma non solo. “A chi ha seguito l’incontro in remoto sono stati ricordati i contatti dei colleghi del settore Paghe che, come sempre è stato fatto, continuano a dare la loro consulenza alle aziende associate per evitare problemi di ogni tipo”.

Cosa dice Cia Cuneo rispetto alla “piaga” del caporalato? “Condanna i casi di irregolarità e di sfruttamento, ma sostiene che non è corretto parlare di un sistema malato in quanto questa interpretazione danneggia la maggioranza di aziende agricole impegnate a operare con onestà sul nostro territorio. Cia Cuneo rifiuta il lavoro in “nero” e il caporalato e aggiunge che è indispensabile agire con più forza per valorizzare e tutelare le tante aziende agricole rispettose della legalità perché anche loro diventano “vittime” di chi non opera nella legalità”.    

 

 

c.s.

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