Eventi - 23 luglio 2024, 15:18

La (vera) storia d’amore tra un soldato tedesco e una giovane trinitese nella rievocazione storica della Brusatà

Tra gli attori la sindaca Ernesta Zucco; lo spettacolo sabato 27 nella piazza centrale di Trinità

La (vera) storia d’amore tra un soldato tedesco e una giovane trinitese nella rievocazione storica della Brusatà

Una storia d’amore tra un soldato tedesco e una giovane trinitese (zia della sindaca Ernesta Zucco) è il fil rouge dello spettacolo teatrale che andrà in scena sabato sera sulla piazza del paese per rievocare la Brusatà, ovvero l’incendio – compiuto nel luglio del ’44 dai nazisti per rappresaglia - che distrusse la cittadina dell’Olstrestura fossanese. Sul palco, tra i tanti attori, anche la stessa sindaca di Trinità nel ruolo della zia che, ormai anziana, rivive come in un sogno i tragici fatti, convinta – a causa dell’età – che siano realmente in corso.

Lo spettacolo, realizzato da Antonio Martorello, è stato concepito come un’opera corale: il regista ha coinvolto due associazioni teatrali: il gruppo trinitese “Gli Instabili “ e il gruppo fossanese “Masca Teatrale”) e diversi cittadini di Trinità che per la prima volta si cimentano con la recitazione, tra cui alcuni giovani che in questo modo si riappropriano di un pezzo della storia del loro paese.

L’intera pièce si dipana attorno alla storia d’amore; una storia delicata e commovente. “Una relazione contrastata che nei giorni della guerra non può vivere appieno – spiega Martorello -, ma neppure dopo avrà il seguito che i due sognerebbero, perché tutti la osteggiano, in particolare i famigliari di Maria, antifascisti fino al midollo, che non accettano che la loro figlia frequenti un ‘nazista’. Tuttavia Franz, durante la guerra, farà di tutto per proteggere Maria, i suoi famigliari e il paese ma, di fronte alla morte di un tedesco in uno scontro con i partigiani, non può impedire la rappresaglia. Avvisa però Maria e le raccomanda di far scappare tutti”.

Lo spettacolo di Martorello dà conto dei preparativi della fuga della popolazione. Una ricostruzione fedele – realizzata sulla base delle testimonianze raccolte anni fa da Martorello - e anche delle riluttanze a partire, dei gesti di coraggio come di quelli di codardia.

Nel corso dello spettacolo viene letta la lettera che il soldato tedesco scrisse a Maria nel 61: una lettera mai resa pubblica, trovata dalla sindaca dopo la morte della zia. “È una lettera che mi commuove molto. Franz era una persona sensibile, un musicista; era finito qui, a combattere contro la nostra gente, perché quella era la scelta del suo Paese… La guerra è la guerra”. Purtroppo in questa storia l’odio ha vinto sull’amore – prosegue la sindaca - ma l’amore ha continuato a esistere, anche se a distanza… Lui e zia si sono sempre scritti, sentiti e, quando possibile, incontrati. Questa storia mi ha molto toccata… Dopo la morte di zia avrei voluto andare a cercare Franz in Germania, ma la mia famiglia non ha voluto”.

c.s.

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