Politica - 22 luglio 2024, 07:04

“Caso Giraudo”, il Pd cuneese non ci sta e passa al contrattacco

Da questa sera, dopo il Consiglio comunale, il consigliere dissidente si trasferirà sui banchi del gruppo misto. Fallito l’ultimo tentativo condotto nel weekend di farlo desistere dai suoi propositi. I dem rilanciano rimproverandogli attivismo solo in fatto di nomine

Il gruppo dirigente (femminile) uscito vincitore dal congresso cittadino PD del dicembre 2021 (foto di repertorio)

Il gruppo dirigente (femminile) uscito vincitore dal congresso cittadino PD del dicembre 2021 (foto di repertorio)

Il caso di Domenico Giraudo, il consigliere comunale Pd che ha manifestato  la volontà di uscire dal gruppo pur restando nel partito, agita le acque della politica cuneese a ridosso della seduta consiliare.

Nel fine settimana, a poco più di 24 ore dal Consiglio comunale, convocato per  questa sera, lunedì 22 luglio alle ore 17, c’è stato un tentativo – condotto senza troppa convinzione da ambo le parti - per vedere se mai fosse ancora possibile trovare una composizione.

L’incontro con la segretaria del circolo cittadino Erica Cosio – com’era facile immaginare – non ha sortito effetti.

“Dome” Giraudo lascerà il gruppo, questo è certo, ma la decisione scatena la reazione dei militanti del circolo, specie di quanti, nel dicembre del 2021,  avevano sostenuto, insieme alla deputata Chiara Gribaudo, l’elezione di Cosio alla guida del partito. 

Né la vicepresidente nazionale Gribaudo né la segretaria cuneese vogliono rilasciare dichiarazioni ufficiali, pur mostrandosi sconcertate per la decisione, così come lo stesso Giraudo demanda qualsiasi commento a dopo il Consiglio comunale “per il rispetto che ho delle istituzioni e dei colleghi”, dice.

In attesa dell’assise municipale, nel weekend, dalle chat del Pd cuneese è emerso in tutta evidenza il malumore nei confronti del dissidente, descritto “da sempre più un peso che una risorsa per il partito”.

I “j’accuse” nei suoi confronti si sprecano: “Vuole uscire dal gruppo ma rimanere iscritto al Pd non riconoscendo il partito. Un fenomeno”.      

C’è chi lamenta la sua totale estraneità alla vita della sezione: “Non partecipa quasi mai all’attività del circolo; in campagna elettorale nessuno lo ha visto e le poche volte in cui interviene alle assemblee del circolo non parla, a meno che si tratti di nomine”. 

A proposito di nomine, qualcuno gli rinfaccia pure la richiesta (per altro esaudita) di avere un componente di sua fiducia nella commissione locale sul paesaggio.

Qualcun altro va giù ancora più pesante: “C’è stato da parte di tutto il Pd cuneese silenzio sulla vicenda Ping che vedeva coinvolto lui e altri e ora, dopo che sono stati pure condannati civilmente, sono ancora qui a pretendere posti?”

In casa Pd volano gli stracci mentre “Giraudino” fa fagotto deciso ad  accomodarsi nel gruppo misto.

Vedremo se momentaneamente o definitivamente.

GpT

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