“Con l’eventuale passaggio al gruppo misto di Domenico Giraudo si allontana qualsiasi pseudo tentativo di cambio di maggioranza. Non credo si sia in presenza di una campagna acquisiti da parte di nostri alleati. Quel che sta succedendo mi pare più una soluzione tattica numerica che mette semmai ulteriormente al riparo la sindaca Manassero”.
Così un autorevole esponente del Pd cuneese, che vuole mantenere l’anonimato perché oggi fuori dalla mischia, commenta le turbolenze interne al partito.
Partito che, comunque, alla luce del quadro che si sta prospettando, passerà da sei a cinque consiglieri.
La pattuglia dem, con l’uscita dal gruppo (ma non dalla maggioranza) di Giraudo, si restringe cedendo lo scettro al Centro per Cuneo.
Alla luce dei sommovimenti in corso, restano cinque i consiglieri Pd: Claudia Carli (capogruppo), Carla Isoardi, Erio Ambrosino, Carlo Garavagno e Sara Manassero.
Sette, al momento, i consiglieri civici centristi: Vincenzo Pellegrino (capogruppo), Ettore Grosso, Silvano Enrici, Monica Pellegrino, Flavia Barbano, Maria Laura Risso e Serena Garelli.
Due in più dunque del Pd, fatto che sposta l’asse a vantaggio di questi ultimi.
La maggioranza consiliare, dunque, nel suo complesso non dovrebbe risentirne (almeno numericamente) anche se, lunedì sera, in Consiglio, le minoranze torneranno alla carica chiedendo conto di questi passaggi.
Il prossimo round – sempre che nel frattempo non intervengano nuovi elementi – sarà il rinnovo del Consiglio provinciale di fine settembre, quando la maggioranza consiliare cuneese, con tutta probabilità, tornerà a spaccarsi.
Per l’ennesima volta dobbiamo constare che si naviga a vista e che ogni giorno ha… la sua pena.
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