Cronaca - 17 luglio 2024, 07:17

Ospite in un progetto di accoglienza, la Procura ne chiede la condanna per stalking verso l'operatrice che lo seguiva

La giovane aveva spiegato in tribunale che una notte lui sarebbe arrivato a chiamarla 1.486 volte. I colleghi della vittima: "Le abbiamo fornito un tracker. Lui diceva che voleva sposarla"

Immagine di repertorio

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È alle battute finali il procedimento in corso al tribunale di Cuneo a carico di A.A.E., un giovane extracomunitario sudanese accusato di stalking e violazione del divieto di avvicinamento per il quale la Procura ha chiesto due anni di reclusione.

Nel 2019 il giovane era entrato nel progetto di accoglienza migranti in un centro del Monregalese e qui frequentò corsi di lingua italiana. Aveva anche preso parte ad un percorso di inserimento che gli aveva poi permesso di accedere ad un tirocinio, e qualche tempo dopo trovò un lavoro in autonomia. Per due anni, dal 2019 al 2021, era stato seguito da un’operatrice con cui aveva rapporti quotidiani. Andando avanti però, il rapporto, da parte dell'uomo sarebbe diventato più invadente e insistente, al punto che lei lo denunciò.

Come spiegato in tribunale dalla persona offesa, una notte l’uomo sarebbe arrivato a chiamarla 1486 volte. La ragazza aveva anche parlato di appostamenti, pedinamenti e insistenti richieste e messaggi, che poi sono sfociati in un’applicazione della misura cautelare di divieto di avvicinamento. A carico di A.A.E.  anche la violazione della misura, ora aggravata nel divieto di dimora. “Nel 2021 mi aveva dichiarato il suo amore -aveva raccontato la giovane-. Una volta mi aveva scritto che aveva intenzione di sposarmi e che mi avrebbe aspettata. Ad oggi non mi sento al sicuro”.

Chiamati a testimoniare in aula, anche alcuni suoi colleghi: “Le avevamo dato un tracker - aveva riferito uno di loro -. E' un dispositivo di allarme collegato al telefono. Facevamo in modo di non lasciarla mai sola sia all’entrata che all’uscita dal lavoro. Le avevamo anche fornito un nuovo numero di telefono ma lui era riuscito ad averlo e aveva ricominciato a tormentarla. Diceva che voleva avere un figlio con lei e questo per noi fece alzare il livello di attenzione”.

Il prossimo 19 luglio si ascolteranno le difese.

CharB.

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