Eventi - 16 luglio 2024, 20:44

Alba: Drocco, Bencosme e Fenocchio inaugurano la mostra itinerante “Nell’Olimpo. Storie di campioni di un territorio” [Foto e Video]

L’esposizione celebra gli atleti e allenatori di tutta la provincia di Cuneo che, negli anni, hanno partecipato ai Giochi Olimpici e Paralimpici, con dichiarazioni inedite, aneddoti e testimonianze che caratterizzano le loro storie sportive

Alba: Drocco, Bencosme e Fenocchio inaugurano la mostra itinerante “Nell’Olimpo. Storie di campioni di un territorio” [Foto e Video]

Con la moderazione del giornalista Corrado Olocco, i grandi atleti e atlete del cuneese si sono raccontati al pubblico del talk organizzato il 16 luglio alle 18 da Cassa di Risparmio di Cuneo e tenutosi negli spazi del Cortile della Maddalena che ospiteranno, fino a fine agosto, la mostra itinerante “Nell’Olimpo. Storie di campioni di un territorio”.

Sono intervenuti l’ostacolista Josè Bencosme, lo skeletonista Nicola Drocco e la campionessa di handbike Francesca Fenocchio. In occasione del talk inaugurale gli olimpionici e paralimpionici del nostro territorio hanno dedicato il focus del racconto alle difficoltà del loro vissuto e alle opportunità di riscatto che hanno colto.

L’esposizione celebra gli atleti e allenatori di tutta la provincia di Cuneo che, negli anni, hanno partecipato ai Giochi Olimpici e Paralimpici, con dichiarazioni inedite, aneddoti e testimonianze che caratterizzano le loro storie sportive.

Sono 33 le atlete e gli atleti della provincia di Cuneo ad aver partecipato alle Olimpiadi e 3 alle Paralimpiadi dal 1936 ad oggi, accompagnati da 20 cuneesi tra allenatori, preparatori e dirigenti. La provincia di Cuneo è valsa all’Italia rispettivamente 3 ori, 5 argenti e 11 bronzi alle Olimpiadi e 1 oro e 1 argento (dell’albese Fenocchio) alle Paralimpiadi. Sono questi i dati che ha esposto Claudia Martin, delegata di CONI Piemonte, durante i saluti iniziali condivisi con il vicepresidente della CRC Francesco Cappello e con Michela Giuggia, dell’associazione Art.ur. Nel suo saluto, l’assessore allo sport della città di Alba Tibaldi anticipa la volontà di reintrodurre le “olimpiadi delle città gemelle”: il progetto prevede una prima fase di consultazione con le realtà che parteciparono in passato per arrivare al 2026 con una nuova edizione della manifestazione sportiva.

Il percorso espositivo è stato realizzato con la collaborazione del Comitato Scientifico composto da Claudia Martin stessa, Lorenzo Tanaceto e Francesco Marangio ed è promosso da Fondazione Crc con la collaborazione del Coni Piemonte e a cura dell’Associazione Art.ur. Dopo Cuneo e Alba, la mostra proseguirà con l’allestimento a Mondovì, presso l’istituto musicale, fino a fine ottobre.

In comune a tutte le storie di fatica e successo vi sono grandi soddisfazioni e momenti di difficoltà e delusione. I percorsi dei tre relatori, infatti, lo confermano.

Josè Reynaldo Bencosme de Leon, classe 1992, ha esordito nell’Atletica Cuneo su impulso del suo professore di educazione fisica delle scuole superiori e sotto la guida dell’allenatore Gigi Catalfamo. La sua specialità è la corsa a ostacoli. Originario della Repubblica Dominicana, “Benco” ha vissuto a Cuneo con sua mamma dall’età di 11 anni. Dal Gruppo Sportivo Militare, con il tecnico Fabrizio Mori entra nelle Fiamme Gialle e partecipa alla sua prima Olimpiade a soli 20 anni, nel 2012, a Londra, dove conquista un posto in semifinale. Nonostante un serio problema al tendine d’achille abbia spento l’opportunità di prendere parte alla seguente Olimpiade, Benco non ha mai smesso di lavorare in direzione dei suoi obiettivi: “Mi hanno riportato in pista i sogni – dice – e infine il duro lavoro paga”.

Nicola Drocco, albese del 1979, ha sognato fin da bambino di rappresentare l’Italia ai Giochi Olimpici. Dalle lunghe alle brevi distanze corse nell’atletica leggera, infine approda alle Olimpiadi invernali di Vancouver nel 2010, con lo skeleton: disciplina invernale in cui l’atleta percorre la pista prono sullo slittino, raggiungendo velocità oltre i 100 km/h. Il risultato del 26° posto a Vancouver non soddisfa Drocco che decide di mettere a disposizione di altri skeletonisti le sue competenze, ponendo fine alla sua carriera di atleta per dedicarsi al coaching. Delle Olimpiadi affrontate da atleta racconta quanto siano state “impegnative a livello emotivo”. Il riscatto per lui arriva nel ruolo di mental coach per i giovani atleti che prepara.

Francesca Fenocchio, invece, conosce l’handbike durante il percorso di riabilitazione che intraprende a seguito della perdita dell’uso delle gambe a 19 anni, per via di un tumore spinale. “Prima di questa esperienza – confesso – potevo definirmi un’antisportiva!” L’atleta paralimpica è nata nel 1978 ad Albaretto della Torre ed è cresciuta professionalmente ad Alba grazie all’associazione SportAbili e con il supporto dell’allora Presidente dell’Associazione Polisportiva P.A.S.S.O. Sergio Anfossi, che le regalò la prima handbike. Nonostante il percorso per ottenere soddisfazioni sportive sia stato impegnativo, è la stessa Fenocchio a sottolineare l’importanza di non arrendersi mai in diverse interviste. Nel 2012 è argento alle Paralimpiadi di Londra nella staffetta insieme ad Alex Zanardi e Vittorio Podestà.

Ad appena 10 giorni dall’apertura dei trentatreesimi Giochi Olimpici di Parigi 2024, la mostra itinerante “Nell’Olimpo. Storie di campioni di un territorio” è un'occasione preziosa di entrare nello spirito olimpico. Resterà nel Cortile della Maddalena, visitabile a ingresso libero, fino al 25 agosto.


Eleonora Ramunno

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