Attualità - 16 luglio 2024, 19:08

Tenda bis e caporalato i primi impegni nell’agenda del nuovo prefetto Mariano Savastano [VIDEO]

Giunto a Cuneo dopo tre anni di incarico a Belluno il funzionario originario della Campania operativo da ieri nella sede degli uffici territoriali del Governo in via Roma: "Onorato di iniziare questa avventura in una terra così bella e apprezzata"

Mariano Savastano ha preso servizio ieri come nuovo prefetto di Cuneo

Mariano Savastano ha preso servizio ieri come nuovo prefetto di Cuneo

"Da cittadino non amo le promesse, ma già ieri ho avuto modo di incontrare la sindaca Manassero e il presidente della Provincia Robaldo e da loro ho avuto parole chiare. In questi giorni mi impegnerò per attivare un’interlocuzione al più alto livello coinvolgendo il commissario straordinario dell’opera e i vertici Anas, coi quali nella mia esperienza bellunese ho avuto modo di collaborare molto bene per le opere relative alle Olimpiadi Invernali di Milano e Cortina 2026. Parliamo di lavori di una enorme complessità. Bisogna essere concreti e pragmatici, ci spiegheranno nel migliore dei modi come si potrà procedere con quali tempistiche e spero di essere nelle condizioni di poter dare un contributo alla accelerazione della chiusura dei lavori, e quindi all’apertura di una prima canna". 

E’ un impegno chiaro quello che il nuovo prefetto di Cuneo Mariano Savastano ha voluto prendere di fronte ai rappresentanti della stampa al suo secondo giorno di servizio nelle stanze del palazzo al civico 3 di via Roma, sede degli uffici territoriali del Governo

Sessant’anni, originario di Napoli, al suo secondo incarico nella funzione dopo i tre anni trascorsi a Belluno, ha preso il posto di Fabrizia Triolo, trasferita invece a Modena. Accompagnato dalla viceprefetto Maria Antonietta Bambagiotti e dal capo di Gabinetto Francesco D’Angelo (nella foto sotto), ha voluto incontrare ai rappresentanti dei media nell’ambito dei colloqui che in questi primi giorni di lavoro in provincia lo stanno portando a incontrare le massime autorità politiche, istituzionali, religiose, economiche e del terzo settore del Cuneese. 

 

In Granda non era mai stato, ha spiegato ai presenti definendosi "piemontese d’adozione": "Ho lasciato la mia città a 27 anni, dopo essermi laureato alla Federico II, ho vissuto più della metà della mia vita nella vostra regione". Primo incarico a Novara, dove è stato capo di Gabinetto della Prefettura per dieci anni, e dove ha conosciuto la moglie Rossana, giudice e oggi consigliere di Corte d’Appello a Torino, mentre il figlio Andrea è specializzando in Cardiologia a Milano). Poi la promozione a vice con incarichi a Varese prima, poi a Vercelli. Qui rimarrà come vice vicario per sei anni e mezzo prima della nomina a prefetto e del trasferimento in Veneto, a Belluno

"Un territorio con tanti similitudini col Cuneese, due regioni belle e operose, là col distretto dell’occhialeria che ruota attorno a Luxottica, qui con l’agroalimentare, la gastronomia, i grandi vini, la Ferrero". Una provincia che "sarà divertente scoprire passo dopo passo", il suo convincimento, prima di dirsi "onorato di iniziare questa avventura in una terra così bella e apprezzata" e di attendere di poter accogliere l’invito già arrivatogli dal vescovo di Cuneo, che vuole accompagnarlo a Sant’Anna di Vinadio per fargli visitare il santuario più alto d’Europa. 

Tra i suoi propositi quello di "coniugare le aspettative della cittadinanza" in ambiti quali quello della sicurezza e anche sul fronte delle opere e infrastrutture che da tempo attendono di venire ultimate, tornando al tema del Tenda. "Bisogni ugualmente necessari per preservare un tessuto economico e sociale sano", ha rimarcato.  

Per rappresentare al meglio il governo sul territorio "serve comunque lavoro di squadra". "Quanto fatto a Belluno vorrei farlo qui portando tutto il mio entusiasmo. 'Porte aperte al palazzo del Governo', sarà il mio modo di vivere l’incarico, convinto che i risultati si ottengono con soluzioni condivise e mai calate dall'alto".

IL VIDEO

Nel suo secondo giorno di lavoro in provincia il tema che rimbalza da Alba è quello del caporalato. Da mettere in atto c’è il protocollo, firmato nel maggio scorso, di cui la Prefettura cuneese è stata promotrice, sull’esempio di quanto fatto per il comparto della frutta nel Saluzzese: "L’arrivo di migranti non può essere impedito in un Paese che rappresenta un’unica frontiera, ma va gestito, occorre trovare meccanismi più opportuni per affrontare il fenomeno ripartendone il peso sui territori. Poi a monte il Paese deve decidersi. La locomotiva d’Europa li inserisce nel mondo del lavoro, ne fa risorsa. Non dimentichiamo mai che parliamo di uomini e donne, persone che in quanto tali debbono essere accolte in modo dignitoso e nel rispetto di contratti e normative. Le reti di accoglienza e i protocolli vanno in questa direzione".  

Ezio Massucco

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